sabato 12 dicembre 2015

Repubblica 12.12.15
L’affondo di Bersani “Renzi vuol costruire un partito centrista”
“È strano che mentre io vado a fare il tesseramento lui organizzi eventi fuori dal Pd. Sì all’appello Pisapia”
intervista di Silvia Bignami


BOLOGNA «Noi siamo in questa situazione: l’ex segretario del Pd, io, stasera va a cercare tessere. L’attuale segretario del Pd, domani, fa una iniziativa che con il Pd non c’entra nulla, come dichiara esplicitamente. Accadono cose stravaganti...». In auto verso Bologna per la festa del tesseramento e il via alla campagna elettorale di Virginio Merola, Pierluigi Bersani sorride a denti stretti pensando alla Leopolda «senza le bandiere del Pd».
Onorevole lei non ci andrà?
«Io domani (oggi, ndr.) sarò ospite dell’iniziativa di Gianni Cuperlo e Roberto Speranza a Roma. Se la Leopolda fosse una iniziativa del Pd ci andrei. Ma se si riunisce tutto quello che col Pd non c’entra no, io non ci sono».
Intanto la minoranza di sinistra del Pd e la Leopolda si svolgono nello stesso giorno. Il presidente della Toscana Enrico Rossi ha ricordato che la stessa cosa accadde mentre lei era segretario, e ha definito queste coincidenze delle “piccinerie”.
«Questo non lo accetto. L’altra volta, quando io ero segretario, c’era già una iniziativa in programma, quella dei giovani democratici, e io non mi sarei mai sognato di rinviarla per la Leopolda. Quanto all’iniziativa di Speranza e Cuperlo era prevista per la settimana scorsa, ma Renzi ha deciso che lo scorso week end si dovevano fare i banchetti. Bene, anche io sono stato ai banchetti. Quel che è certo è che dove andrà Rossi, se va alla Leopolda, le bandiere del Pd non ci saranno. A Roma invece ci saranno».
E stasera è a Bologna per il tesseramento. C’è un calo di iscritti anche nelle regioni rosse. Come si fa a recuperare?
«Per recuperare iscritti bisogna innanzitutto credere che il tesseramento sia importante. Bisogna “crederci”, nel partito. Invece siamo in questa situazione strana in cui un ex segretario come me stasera va a cercare di fare più tessere, mentre il segretario in carica domani organizza eventi fuori dal Pd. Mi viene in mente l’Amleto. Il passaggio in qui dice: “Ci son più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”. Ecco, accadono cose stravaganti mi pare».
Accade anche che Dario Nardella rievochi il Partito della Nazione, e ammonisca a non schiacciarsi troppo a sinistra.
È un nuovo strappo nella tregua interna al Pd?
«Io penso che se la strategia fosse quella di portare il Pd in una generica e confusa posizione centrale o centrista vorrebbe dire non aver capito nulla. Significherebbe non aver capito che un indistinto centro scomparirebbe. Bisogna invece tenere alti, in questo momento, bandiera e valori del centrosinistra».
Lei crede che Renzi sia d’accordo con Nardella?
«Purtroppo - sorride - non lo escludo».
Dall’altra parte c’è l’appello di Giuliano Pisapia e degli altri sindaci di Sel per l’unità del centrosinistra. È quella la direzione?
«Condivido quell’appello. È chiaro che è quello l’orizzonte in cui dobbiamo muoverci, ma non mi nascondo che siamo in una situazione difficile. Non condivido ad esempio quelli che dicono: “Il Pd ormai è irrecuperabile”. Se fosse così mi domando: con chi pensano di farlo il centrosinistra?».
Lei è a Bologna anche per il via della campagna di Virginio Merola. Il Pd rischia alle amministrative?
«Il Pd deve costruire il campo più largo possibile. Non isolarsi nei ballottaggi, che ormai più che una ipotesi sono una prospettiva. Sono anche rimasto stupito delle turbolenze sulla candidatura di Merola. Sconsiglio al Pd di “cercare il freddo nel letto”, come si dice dalle mie parti. A Bologna la situazione è meglio che altrove e Merola è stato scelto all’unanimità dal partito».
Arrivando in città Bersani si è soffermato anche sulle 4 banche salvate dal governo: «I consumatori, i cittadini vanno difesi dalle prepotenze del mercato. Se non bastano le autorità di vigilanza o l’Unione europea, esiste anche il legislatore, esiste un governo ed un parlamento». Una battuta invece sull’assoluzione di Filippo Penati, suo ex braccio destro, dalle accuse di corruzione: «L’olio buono viene a galla» sorride l’ex segretario.