martedì 8 dicembre 2015

La Stampa 8.12.15
Francia, la mossa di Valls
“Votate la destra moderata”
I socialisti si ritirano nelle regioni dove sono terzi. Ma Sarkozy non li imita
di P. Lev.


«Votate tutti. Ma non fate vincere il Front national». Per i ballottaggi delle elezioni regionali di domenica prossima in Francia, la maggioranza socialista tenta la diga anti-Le Pen. Anche se Nicolas Sarkozy, con i suoi Republicains, respinge ogni accordo elettorale, il cosiddetto «Patto repubblicano», che lui ha rottamato da anni. Intervenendo ieri sera in tv, il premier, Manuel Valls, ha invece chiesto agli elettori socialisti di «turarsi il naso» e votare per la destra moderata in tre regioni in cui i candidati lepenisti sono in testa.
Nel suo primo intervento pubblico dopo che sono stati resi pubblici i risultati del primo turno, domenica sera, il capo del governo ha ugualmente espresso il suo sostegno ai 10 candidati socialisti e della sinistra in lizza nelle altre regioni metropolitane; e ha criticato la posizione «né di desistenza, né di fusione», confermata ieri dall’ufficio politico dei neogollisti: «Io mi assumo le mie responsabilità», ha osservato il premier, intervenendo in diretta al tg di Tf1. «È la differenza tra me e Sarkozy». Ma all’interno del Ps non mancano gli attriti. L’ordine di ritirare le liste per favorire la confluenza sulla destra moderata nella regione della Le Pen (Nord-Pas de Calais) e in Provenza dove è in vantaggio la nipote Marion è stato messo in discussione da Jean-Pierre Masseret, l’uomo dei socialisti in Alsazia-Lorena-Champagne-Ardenne. È la regione del «Grande Est», la terza che il Front national potrebbe aggiudicarsi e che trasformerebbe la vittoria con il candidato stratega del nuovo Fn, Florian Philippot. Masseret ha rifiutato l’ordine di scuderia e ha presentato la sua lista. Il partito ha reagito con durezza d’altri tempi, chiedendo agli elettori di votare l’avversario di colui che sosteneva fino a ieri. In posizione di forza in sei regioni dopo il risultato «storico» dell’altro ieri, il Front national ha comunque visto - con il passare delle ore dello spoglio - assottigliarsi il vantaggio su scala nazionale.
Le cifre finali fotografano uno scarto di appena mezzo punto con gli sfidanti della destra moderata: 27,73% per il Fronte, 27,25% per l’alleanza Républicains con centro UDI-MoDem. E i socialisti, al 23,43%, se soltanto sommassero i propri voti con quelli degli ecologisti sarebbero largamente in testa. A meno di una settimana dai ballottaggi il partito anti-euro e anti-immigrati col sogno dell’Eliseo nel 2017 ha un solo obiettivo: capitalizzare al massimo la sua posizione di forza. Conscio che domenica 13 dicembre - a un mese esatto dalle stragi di Parigi - rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano, avendo già fatto il pieno dei voti contrariamente ai suoi avversari. Parlando ai microfoni di Rtl, Marine Le Pen ha evidenziato lo «scarsissimo risultato» dei repubblicani e ironizzato sul «suicidio collettivo» della maggioranza socialista ritiratasi nelle regioni a rischio. «Forse è l’inizio della scomparsa pura e semplice del partito socialista», ha ironizzato Madame, che è anche riuscita in un altro piccolo miracolo. Ieri le prime pagine de «Le Figaro» (quotidiano conservatore) e «L’Humanité» (comunista) avevano lo stesso titolo: «Le Choc».