La Stampa 7.12.15
Riforma del Senato
Ultimo timbro fissato in aprile e poi referendum
di Carlo Bertini
Pochi se ne sono accorti, ma la riforma costituzionale ha di fatto passato il suo penultimo giro di boa alla Camera. Dopo gli scontri epici di questa estate al Senato, stavolta zero barricate, il famoso ddl Boschi ha quasi esaurito il suo percorso a ostacoli. Tutti gli articoli della riforma che abolisce il Senato elettivo sono stati votati in aula il 3 dicembre e per una gentilezza diplomatica si è deciso di procedere con il voto finale solo l’11 gennaio: in quella data sarà messo il timbro sul testo «copia conforme» che resterà immutato negli altri due passaggi di Senato e Camera che dovrebbero terminare l’11 aprile. E questa settimana, complice anche il ponte dell’Immacolata, l’aula sarà chiusa, visto che per la sessione di bilancio non si può votare altro se non pareri ed emendamenti alla legge di stabilità in commissione.
Il «Dopo di noi»
Un concerto particolare, ieri, nella sala della regina di Montecitorio, con la Boldrini scatenata in danze a ritmo rock: in coincidenza con la giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre, la Camera ha ospitato i “Ladri di carrozzelle”, band di 20 elementi costituita da musicisti con disabilità diverse. E alla Camera si discute pure in commissione una legge dal titolo evocativo, «Dopo di noi», che potrebbe alleviare le ansie di famiglie con figli disabili o portatori di gravi handicap. Norma finanziata ora con 90 milioni di euro infilati dal governo in legge di stabilità. Varata dalla commissione nel giugno scorso dopo più di un anno di lavoro. E mirata a tutelare le persone disabili e con handicap, garantendo una dignitosa condizione di vita quando si trovano a perdere i loro familiari. Ad oggi, la legge è in attesa della relazione tecnica del Governo alle modifiche apportate al testo, passo preliminare prima di poter andare in aula alla Camera. «Il “Dopo di noi” - dicono i responsabili dell’associazione Il Trust in Italia - è fondamentale per la tutela delle persone diversamente abili. Pone le famiglia nella condizione di poter blindare un patrimonio e la sua gestione a favore di un titolare, in questo caso il disabile che ne può usufruire per mantenere il tenore di vita a cui è stato abituato».