lunedì 28 dicembre 2015

La Stampa 28.12.15
“Garantire in Costituzione pensioni decenti ai giovani”
di Carlo Bertini


Il riconoscimento formale del diritto delle future generazioni a una pensione decente: detto così può apparire un pio auspicio; ma il tentativo, se pur arduo, è di tradurlo in legge, anzi in norma costituzionale. Per garantire ai giovani d’oggi una pensione equa quando sarà il momento, introducendo un principio che se mai fosse approvato farebbe felici i ragazzi che si affacciano al mondo del lavoro. L’iniziativa è del presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti di Scelta Civica, che ha presentato una proposta di un solo articolo, firmata anche da deputati di maggioranza e opposizione (Lattuca, Richetti e Tinagli del Pd, Meloni di Fdi, Centemero e Ravetto di Forza Italia, Dorina Bianchi di Ap, l’ex 5stelle Rizzetto, il fittiano Capezzone).
L’obiettivo è di introdurre un principio secondo cui il sistema pensionistico deve essere costruito in modo da non discriminare le generazioni future con la logica deleteria del chi ha avuto ha avuto. L’articolo 38 stabilisce che tutti i cittadini hanno diritto ad una pensione, mentre questa legge punta ad inserire un concetto in cui si specifica che ciò va fatto secondo principi di ragionevolezza e non discriminatori. «Oggi il sistema si basa su un criterio di sostenibilità, ma a sentire tutti, compreso Boeri, chi paga i contributi non può esser sicuro che in futuro avrà una pensione comparabile con quelle di oggi», spiega Mazziotti. Che nella sua relazione al testo depositato mette il dito nella piaga nota a tutti. «Il quadro nazionale è molto chiaro: viviamo in un Paese a misura dei vecchi di oggi. Se si va avanti così, le generazioni future avranno pensioni enormemente più basse di quelle di chi in pensione ci è già andato. Se le avranno». Ma si pone un problema per rispettare questo principio, casomai fosse varato dalle Camere. Come fare per garantire ai giovani una pensione simile a quelle attuali? «Se per proteggere gli assegni futuri bisognerà toccare qualche trattamento retributivo più alto, con questa modifica costituzionale ciò diventerebbe possibile e a prova di ricorsi». Tradotto, potrebbe pagare dazio chi ha pensioni alte calcolate col retributivo.