sabato 12 dicembre 2015

La Stampa 12.12.15
Kobler all’Onu
“Tempo scaduto bisogna agire”
di Paolo Mastrolilli


La Libia si avvia verso la creazione di un governo di unità nazionale, che metta fine alla guerra, consenta di scacciare l’Isis, e contrasti il traffico di esseri umani. Per realizzare questi obiettivi servirà una missione di pace internazionale, che l’Italia spera di guidare.
È stato lo stesso inviato dell’Onu, Martin Kobler, a riferire ieri al Consiglio di Sicurezza l’esito delle trattative condotte negli ultimi due giorni a Tunisi: «I membri del dialogo politico si sono accordati per firmare l’intesa il 16 dicembre». Quindi il diplomatico tedesco ha aggiunto: «La Libia è impegnata in una corsa contro il tempo, non ci sarà un’altra occasione così per la pace. Ho sentito un grande consenso. C’è urgenza perché il tempo sta scadendo, per la pace, la sicurezza e la prosperità del Paese. L’urgenza è basata su vari fattori. Uno è il pericolo crescente del terrorismo, che hanno menzionato tutti i membri, cioè l’espansione dell’Isis e altri gruppi: ora è il momento di agire. Il secondo fattore è la tragica situazione umanitaria».
La conferenza di Roma
Il percorso auspicato adesso passa per tre appuntamenti chiave. Il primo è la conferenza di Roma, che dovrebbe sancire l’intesa, confermare la data della firma, e concretizzare il sostegno internazionale. Il secondo sarebbe l’atto formale di riconciliazione il 16 dicembre, la sottoscrizione del piano, e il varo del governo di unità nazionale. Il terzo poi una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza, intorno a Natale e forse proprio il 24 dicembre, per recepire l’accordo con una risoluzione, e sollecitare la creazione di una missione di pace internazionale per stabilizzare il paese. Il varo della missione avverrebbe in un secondo momento, se l’accordo sarà applicato, e l’Italia ambisce al comando. È vero che siamo l’ex potenza coloniale, ma conosciamo la Libia meglio di tutti e abbiamo il candidato perfetto nel generale Serra.
Già apprezzato comandante della missione Unifil in Libano, Serra è stato appena nominato dal segretario generale Ban Ki-moon come suo consigliere militare per la Libia, affiancando l’inviato politico Kobler. L’intervento dovrà essere autorizzato dal Consiglio di Sicurezza, ma competerà a Ban di sceglierne il leader, e puntare su Serra sembrerebbe la strada più pratica e logica da seguire. La missione non avrebbe grandi dimensioni perché le forze locali, se vogliono, sono considerate in grado di garantire l’ordine nel Paese e combattere l’Isis. Però avrebbe un ruolo chiave tanto per la stabilizzazione, quanto poi per favorire l’azione di contrasto dei terroristi e dei trafficanti di esseri umani, diretti in genere verso l’Italia. Un nuovo governo di unità nazionale, infatti, potrebbe invitare quegli interventi finora vietati sulle coste libiche, proprio per collaborare nel fermare la tratta dei migranti.