giovedì 31 dicembre 2015

Il Sole 31.12.15
Roma, candidature in alto mare
Comunali. Incognita Marino: «I romani mi chiamano, non sarò indifferente»
Tensioni nel M5S
di An. Mari.


La situazione in vista delle amministrative di giugno nelle grandi città è ancora magmatica. Tuttavia, la conferenza stampa di fine anno del premier Matteo Renzi ha chiarito alcuni aspetti, determinanti soprattutto per la Capitale: non ci sarà alcun rinvio del voto (probabile il 12 giugno) e nel centrosinistra ci saranno le primarie il 6 marzo. Nel Pd i candidati in campo saranno definiti sono dopo la pausa natalizia. Forte è il pressing dei renziani per Roberto Giachetti. Il vicepresidente della Camera, renziano da sempre e già capo segreteria e capo di gabinetto dal 1993 al 2001 del sindaco Francesco Rutelli , sarà oggi in visita al carcere di Rebibbia insieme al leader dei radicali Marco Pannella per portare i «consueti auguri di buon anno ai detenuti».
Tuttavia, dopo la burrascosa uscita di scena dell’ex sindaco Ignazio Marino, la partita per il Pd pare tutta in salita. Da una parte c’è, nonostante i tentativi di ricucire, la rottura con Sel , che presenta Stefano Fassina come candidato. C’è poi l’incognita proprio dell’ex primo cittadino, che ieri ha scritto su Facebook: «Da romano, non sono e non sarò indifferente alle aspettative che tanti cittadini ancora hanno e che mi chiamano direttamente in causa. Le romane e i romani non la daranno vinta a chi con un colpo di mano vorrebbe riportare Roma alle logiche di spartizione e di sottogoverno». Se Marino dovesse scendere in campo come candidato sindaco di una propria lista potrebbe drenare ulteriori voti al Pd e rendere proibitiva al centrosinistra la partecipazione al ballottaggio.
A Roma, chi sente il vento in poppa dopo gli scandali di Mafia Capitale, sono i 5 stelle. Il nome del candidato sarà scelto a febbraio: si parla di una doppia votazione online, prima sui 233 che hanno inviato le loro candidature, poi i più votati (i primi 15-20) verranno sottoposti al giudizio della rete. È probabile che a esser scelto sia uno dei 4 ex consiglieri. E già si parla di tensioni tra l’ex capogruppo Marcello De Vito e la consigliera Virginia Raggi, la legale di 37 anni, considerata da alcuni nel movimento come la favorita.
A Milano, nel caso delle primarie del centrosinistra (previste per il 7 febbraio), a sfidare il commissario Expo Giuseppe Sala c’è Francesca Balzani, vicesindaca di Milano, e Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali. Balzani, ieri, rispondendo all’ipotesi di alleanza con Sel, ha detto che una «coalizione ampia è più dinamica».
Nel centrodestra, Silvio Berlusconi è orientato ad aspettare l’esito delle primarie del centrosinistra prima di scegliere il suo candidato per Milano. La vittoria di Balzani sul più moderato Sala aumenterebbe le chance di un candidato più identitario come Alessandro Sallusti. Per Roma, la partita è più complicata. Qui gioca un ruolo importante Giorgia Meloni, leader di FdI, che una volta sciolta la sua riserva potrebbe essere la candidata anche di Fi. Anche se una parte degli azzurri e alcuni esponenti moderati vedrebbero bene l’appoggio all’imprenditore indipendente Alfio Marchini.