Il Sole 10.12.15
Salvabanche, «pagano» pure i lavoratori
In Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e Carichieti anche 4mila dipendenti tra coloro che hanno perso gli investimenti
di C.Cas.
In Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e Carichieti a perdere gli investimenti ci sono anche 4mila lavoratori che hanno investito i loro risparmi in azioni e/o obbligazioni delle banche stesse. Si tratta di quasi il 70% dei dipendenti.
Secondo la Fabi questi sarebbero i dettagli. Nel Gruppo Banca Marche i lavoratori in possesso di azioni od obbligazioni subordinate sono 2.210 su 2.800 dipendenti totali, in Carife sono oltre 500 su un totale di mille addetti, in Banca Etruria su 1.700 dipendenti, 1.200 sono titolari di azioni, mentre 100 hanno in portafoglio obbligazioni subordinate in proprio e circa 400 nel nucleo familiare per un controvalore di 3,8 milioni di euro. Nel Gruppo Banca Marche e Carife, azioni ed obbligazioni subordinate sono in diversi casi possedute anche dalle famiglie dei lavoratori. Infine solo in Carichieti si va in controtendenza: su 700 dipendenti circa 25 hanno sottoscritto obbligazioni subordinate dell’istituto.
Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ricorda che da anni le organizzazioni sindacali del credito si battono contro le pressioni commerciali fatte dai vertici delle banche ai loro dipendenti. Talvolta siamo dovuti intervenire per scongiurare sanzioni disciplinari a danno di quei lavoratori che manifestavano perplessità rispetto alla vendita di prodotti finanziari “a rischio”». Senza tralasciare che «più volte siamo intervenuti duramente contro le politiche spregiudicate di alcuni istituti di credito che, pur di incassare commissioni e guadagni di rilievo, pressavano quotidianamente i lavoratori bancari a contatto con la clientela per far collocare quanti più prodotti possibili», continua Sileoni. La via d’uscita in questa situazione, però ci sarebbe, per il sindacalista: «Sarebbe sufficiente per le banche spostare, invece che sul breve termine, sul medio e lungo termine tutti i ricavi provenienti dalla vendita dei prodotti finanziari. Ma da questo orecchio i vertici delle banche non sentono!». Dalle segreterie Fisac Cgil delle Nuova Banca Carife, CariChieti, Banca Marche e Banca Etruria, intanto, è arrivata una richiesta di incontro al presidente della Camera Laura Boldrini «per rappresentarle le proposte e le richieste che, in questi mesi di profondo disagio, abbiamo, tempo per tempo, condiviso con le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo. Contestualmente chiediamo di essere ascoltati dalle Commissioni Bilancio, Finanze e Lavoro».