mercoledì 30 dicembre 2015

Il Fatto 30.12.15
Renzi ha davanti due strade (ma alla fine c’è sempre il muro)
di Marco Palombi


Per alcuni mesi abbiamo coltivato un dubbio: ma Renzi ha capito? Eravamo stati ottimisti: no, non ha capito. Come certi animali, però, laddove non soccorre la razionalità, è l’istinto che gli fa percepire il pericolo: ora sente che Merkel e i brussellesi lo considerano ospite poco gradito, quasi un Berlusconi meno imbarazzante.
Un altro tipo di saggezza popolare quella per cui la verità, se non in testa, trova comunque un pertugio per entrare si è preoccupata di spiegargli poi che il modo in cui gli piace governare (bonus e clientele che comprano il consenso) è impossibile vigendo le regole Ue sui bilanci. La lettura dei sondaggi, infine, gli ha chiarito che se l’economia non migliora gli italiani si sbarazzeranno comunque di lui: gli serve più Pil.
Allora s’è fatto spiegare un po’ di cose e ha capito quel che poteva: dall’export c’è poco da sperare, investimenti mah, politica espansiva europea manco a parlarne. Che resta? Questo: “L’Italia ha bisogno di stimolare la fiducia del paese: se non riparte il mercato interno, l’economia italiana non va”. Ecco, vedete che non ha capito?
Se ripartono i consumi interni e l’Eurozona resta questa ritorneremo nella crisi di debito estero che nel 2011 ci ha regalato Monti e al prossimo giro ci darà la Troika. Se Renzi fa l’unica politica razionale in una unione monetaria disfunzionale cioè tenere giù i salari (deflazione) alla fine lo mandano via gli elettori. Matteo è a un bivio, ma #stiasereno : tanto in fondo c’è comunque un muro.