lunedì 7 dicembre 2015

Corriere 7.12.15
Quando anche gli ottomani sapevano parlare veneziano
di Me.Be


Negli anni d’oro della Repubblica Serenissima, la sua influenza economica e politica era tale che il veneziano era diventato una sorta di lingua franca in tutto il bacino del Mediterraneo, con un ruolo abbastanza simile a quello che oggi svolge l’inglese a livello planetario. A parte le colonie direttamente amministrate dalla Repubblica, come la città di Zara, le isole Jonie e Creta, l’influenza linguistica del Leone di San Marco si era espansa in tutto il Levante, compresi i vasti territori controllati dai suoi acerrimi nemici turchi. Nella Istanbul del Cinquecento si poteva parlare al sultano dell’Impero ottomano nell’idioma di Venezia, certi di farsi capire. E ancora oggi termini che derivano dalla parlata della Serenissima vengono usati in croato, in albanese, in greco, in arabo e in turco.
Si tratta di un fenomeno storico di notevole interesse, sviluppatosi sin dal Medioevo, che sarà oggetto di approfondimento nel corso della giornata internazionale di studi intitolata «De là da mar. Per una storia del veneziano in Oltremare», in programma dopodomani, mercoledì 9 dicembre, presso l’Aula Baratto dell’Università Ca’ Foscari a Venezia. Parteciperanno linguisti e filologi italiani e stranieri, che daranno notizia dei materiali editi e più spesso inediti utili a ricostruire la storia della diffusione mediterranea del veneziano. Tra i relatori: Daniele Baglioni, Diego Dotto, Rembert Eufe, Tzortzis Ikonomou, Laura Minervini, Lorenzo Tomasin, Nikola Vuletic. (m.be.)