Corriere 16.12.15
Il Papa sfida i governi del mondo: no alla globalizzazione dell’indifferenza
Torna a denunciare la «globalizzazione dell’indifferenza», spiega che «la prima forma di indifferenza è quella verso Dio» e da essa deriva quella «verso il prossimo e il creato»: l’«oblio e la negazione di Dio» hanno prodotto «crudeltà e violenza senza misura». Il messaggio di Francesco per la Giornata mondiale della pace del 1°gennaio, una summa del suo pensiero, si intitola «Vinci l’indifferenza e conquista la pace» e chiede agli Stati del pianeta «misure concrete» in favore dei più «fragili». I detenuti, anzitutto: Francesco rinnova il suo appello «per l’abolizione della pena di morte e a considerare la possibilità di un’amnistia», esorta a «migliorare le condizioni di vita» nelle carceri e valutare «alternative alla detenzione». Il Papa chiede poi di «ripensare le legislazioni sulle migrazioni» perché siano «animate dalla volontà di accoglienza»; «lavoro, terra e tetto» per chi ne è privo; e l’accesso di tutti a «cure mediche e farmaci indispensabili». Infine, un «triplice appello» ai governanti: non «trascinare gli altri popoli in conflitti o guerre», la «cancellazione o gestione sostenibile» del debito dei Paesi poveri, e politiche di «cooperazione» che «non siano lesive del diritto dei nascituri alla vita». Al centro, il capitolo 25 di Matteo: «Gesù ci avverte: l’amore per gli altri — stranieri, malati, prigionieri, perfino i nemici —, è l’unità di misura di Dio per giudicare le nostre azioni. Da ciò dipende il nostro destino eterno».