domenica 13 dicembre 2015

Corriere 13.12.15
Leopolda, il giorno più lungo di Boschi. Sale sul palco ma evita il caso banche
«Scusate il ritardo. Ho letto ricostruzioni fantasiose...». I democratici uniti la difendono
di Monica Guerzoni


FIRENZE «Bentornata a casa, Maria Elena!». La standing ovation dei «leopoldini» è roba da concerto rock. «Mi scuso per il ritardo... Ho letto ricostruzioni divertenti sul perché non fossi qui, ma stavo facendo il mio lavoro sulla legge di Stabilità. Con il cuore ero con voi...». Sono le sei e mezza della sera quando la Boschi riappare sul palco della Leopolda. Promette che nel 2016 le unioni civili diventeranno legge, difende l’Italicum, lancia video «di propaganda» e, in venti minuti appena, prova a spazzar via la bolla gravida di veleni che per due giorni ha aleggiato sulla sesta edizione della kermesse renziana.
La formula «con tutti i problemi di queste ore» è l’unico riferimento che la ministra concede alla tempesta sulle banche che ha investito il governo. E certo non è una svista, se i tre ragazzi chiamati a intervistarla nel breve question time dimenticano, si fa per dire, di domandarle di Banca Etruria, di suo papà che ne era vicepresidente e di Saviano, lo scrittore che ha invocato le dimissioni della ministra. Quando tutto è finito, lei se ne va sollevata: «Ringrazio la corte per la clemenza delle domande».
Il caso Boschi tiene banco da venerdì sera, quando per la prima volta la madrina diserta l’evento: «Che fine ha fatto Maria Elena?». La bolla si gonfia di ora in ora e si riempie di voci, illazioni, sospetti. Dopo l’attacco di Saviano sull’«abnorme conflitto di interessi», l’attesa è colma di imbarazzo e il Pd blinda la padrona di casa. Ecco Luca Lotti, sommerso dai militanti in posa per un selfie: «Maria Elena? C’è, c’è!». Ancora no, sottosegretario. Non vuole parlare di banche? «Macché, è alla Camera per la legge di Stabilità». Da Roma il capogruppo Ettore Rosato giura di essere stato con lei a lavorare «fino alle due di notte e, di nuovo, dalle sette di mattina». Ma alla Leopolda l’agitazione è massima e il tesoriere Francesco Bonifazi, con sciarpona punteggiata di papaveri, si sforza di sdrammatizzare: «Ragazzi, qui è casa sua!». Più tardi la Boschi ricambierà, definendolo «il principe delle notti fiorentine».
Solo Michele Anzaldi ammette che la comunicazione non ha funzionato: «Boschi non doveva rispondere alle domande di Vespa sulla sua famiglia. Non siamo riusciti a gestirla». Il tema banche ha rovinato la festa al premier, che ieri è apparso solo a mezzogiorno e ha messo in agenda, per oggi, un incontro nel backstage con i risparmiatori infuriati.
Tra i ministri è una gara a difendere la Boschi. Pinotti e Franceschini non scorgono conflitto di interessi alcuno e il sottosegretario Pizzetti vede una «azione delegittimante» contro i leopoldini che hanno preso il potere. Il Pd fa quadrato, minoranza compresa. Per Cuperlo «Saviano ha esagerato» e Bersani, anche lui al Teatro Vittoria, non condivide «l’attacco troppo diretto» dello scrittore.
Maria Elena, raccontano i collaboratori, vive la bufera com’è nel suo stile. Addolorata per gli spifferi sul padre eppure «serenissima», convinta che quando diluvia bisogna mettersi al riparo e aspettare l’arcobaleno. In assenza di Meb, come la chiamano gli amici, la Leopolda va avanti sottotono, con Renzi a lungo chiuso nella sala «vip» assieme a Lotti, Serracchiani e i ministri. Il question time con Delrio, Madia, Poletti, Pinotti e Franceschini non offre grandi colpi di scena, Bassanini, sul palco dei rottamatori, solleva qualche ironia sui social. Gentiloni strappa applausi parlando di Medioriente.
Causa defezioni non è stata la Leopolda dei campioni, bensì quella dei sondaggi. Renzi ha indetto una votazione sulle undici «peggiori» prime pagine e un’altra la riforma più bella del governo e quella più brutta. Sul palco Gori, Onorato e Nardella. Accoglienza incoraggiante per il magistrato anticamorra Giovanni Corona: sarà il candidato sindaco pd di Napoli? Domani parla Padoan e chiude Renzi, mentre ha rinunciato ad autoinvitarsi Francesca Chaouqui, presunto corvo di Vati leaks: «Sono incinta» ha rivelato su Twitter, postando la radiografia del feto e sollevando dall’imbarazzo i renziani.