Repubblica 22.11.15
Bassolino, uno schiaffo al Pd
Antonio Bassolino, 68 anni, un veterano della politica italiana, ha annunciato la sua ricandidatura a sindaco di Napoli. Cosa ci dice questa decisione? E’ stato deputato negli anni Ottanta, ministro nel governo D’Alema nel ’98, due volte sindaco (’93 e 97), due volte governatore (2000 e 2005). Non ha mai perso un’elezione. Un figlio del Pci, espressione di un mondo ormai sepolto, eppure oggi, nel deserto di classe dirigente che circonda il Pd, sembra avere più chance di tutti per battere De Magistris e il M5S. Bassolino ha avuto sempre parole di stima nei confronti di Renzi, a cui ha riconosciuto sin da subito la stoffa del leader; un affetto non ricambiato: il segretario-premier ha preso le distanze dalla scelta, facendo trapelare che il partito proporrà un altro candidato. Il punto è esattamente questo: le candidature non si scelgono in vitro, ma s’impongono da sole. Solo che nel Pd, dietro a Renzi, c’è il vuoto più assoluto. Nessuna delle nuove leve sembra avere la forza per farsi avanti. Né a Napoli né a Roma, dove tutti scappano a gambe levate di fronte alla responsabilità: infatti rispunta Rutelli, un altro figlio, come Bassolino, della stagione dei sindaci del ‘93. Semplicemente è venuta meno una scuola. I giovani latitano. E allora è inutile lamentarsi del ritorno di un vecchio leone, se non si è in grado di proporre nomi all’altezza.