domenica 29 novembre 2015

«l’ideatore Matteo Fago (...) ha fondato RadioLibri.it. Fago è uno dei fondatori della casa editrice L’Asino d’oro»
Corriere La Lettura 29.11.15
Nasce RadioLibri.it I mondi della letteratura diventano onde sonore
di Alessia Rastelli


Immaginate di entrare in una grande libreria, con le novità e i classici sugli scaffali, il proprietario e i suoi dipendenti che vi consigliano i titoli migliori, gli scrittori che presentano i loro romanzi dialogando con il pubblico. A questo punto, trasformate tutto in onde sonore. Ci ha provato RadioLibri.it, una web radio — ovvero un’emittente che trasmette via internet — nata un mese fa, con l’obiettivo di unire audio e romanzi, voci e scrittura, attraverso la rete. «Parole in sintonia» il sottotitolo nel logo.
«Perché i libri di solito si leggono in silenzio, ma scatenano parole, commenti, dibattiti» spiega l’ideatore Matteo Fago, che ha fondato RadioLibri.it insieme con Carlo Mancini e Giorgio Gizzi. Una squadra mista, composta da professionalità diverse, in armonia con la natura ibrida di un progetto che contamina generi diversi. Fago è uno dei fondatori della casa editrice L’Asino d’oro; Mancini, l’ideatore e coordinatore del Master in Radiofonia dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già direttore artistico per Radio Dimensione Suono e Radio Capital; Gizzi, uno dei proprietari della libreria Arcadia di Roma, dopo una lunga esperienza nel settore.
«Il progetto mi è venuto in mente un anno fa — racconta Fago —, a partire dalla mia esperienza di editore e, in particolare, dalla difficoltà per i marchi più piccoli di trovare spazio sui mezzi d’informazione». Da qui, il contatto con Mancini e Gizzi, fino a creare insieme la web radio che sarà presentata il 4 dicembre a Roma nell’ambito di «Più libri più liberi» (Palazzo dei Congressi Eur, Sala Diamante, ore 13).
La nuova emittente è raggiungibile sul sito www.radiolibri.it , attraverso le app RadioLibri per cellulari e tablet (già pronte per i dispositivi con sistema operativo Android, a breve per gli strumenti Apple) e sulla app di TuneIn, che raccoglie oltre 100 mila stazioni da tutto il mondo.
«Quando entriamo in una libreria — dice Fago — il piacere più grande è la scoperta, trovare quello che non stavamo cercando. Per scatenare lo stesso effetto con la nostra radio, abbiamo creato ottanta rubriche settimanali su temi molto diversi, ciascuna di 10 minuti al massimo. Parliamo di singoli titoli, dalle novità della rubrica “Freschi di stampa” alle storie per bambini di “C’era una volta” ai gialli de “La nobile arte del delitto”. Ma ci sta a cuore anche tutto quello che attorno ai libri ruota: da chi li scrive e produce a chi li vende e legge». Ecco allora, tra le altre, le serie «Oggi incontriamo» con un’intervista a un autore diverso ogni settimana, «L’editore al centro», «Un libraio racconta», «Altre voci e altre stanze», in cui sono gli ascoltatori a discutere delle loro letture. Una volta collegati a RadioLibri.it, si può seguire il flusso audio continuo (lo streaming, che restituisce un effetto simile a quello di una radio tradizionale) oppure cliccare sulle singole rubriche (i podcast, secondo una modalità on demand , che consente un percorso personalizzato). In entrambi i casi, prevale il parlato e la musica fa da sottofondo. «È un modo nuovo di concentrarsi sui libri, rivolto agli appassionati e agli addetti ai lavori, cercando di intercettare un pubblico più giovane — osserva Mancini —. La web radio, inoltre, ha il vantaggio di non avere i costi proibitivi di un’emittente Fm e di arrivare ovunque sul territorio, anche all’estero».
Motivi, questi ultimi, che hanno contribuito alla diffusione delle emittenti via internet. Negli Stati Uniti, dove nacquero nel 1995, dal 2010 al 2015 gli ascoltatori sono raddoppiati. Secondo i dati Edison Research, raccolti a gennaio e febbraio di quest’anno, il 53% degli americani sopra i 12 anni ha seguito una web radio nel mese precedente. La percentuale era del 27% nel 2010, del 5% nel 2000. «Le stazioni su internet hanno la potenzialità di essere il mezzo di informazione più diffuso mai esistito», ha scritto la rivista «Forbes», notando che potrebbero diventare «la più grande opportunità del futuro per raccogliere pubblicità». E per il Nieman Journalism Lab dell’università di Harvard si candidano a essere «uno spazio di crescita» anche per i giornali, specie per l’informazione locale. In Italia nel 2005 è nata l’associazione di categoria Wra-Web Radio Associate. «La media giornaliera degli ascolti per le nostre 150 emittenti è di 100 mila contatti dalle 9 alle 23 — spiega il presidente Patrick Domanico —. Come per l’Fm, non esistono statistiche ufficiali ma con Wra abbiamo dato vita nel 2009 ad AudiWebRadio, un progetto che fornisce i dati delle nostre iscritte».
Di soli spot vive per ora RadioLibri.it. «Trasmettiamo la pubblicità nel flusso audio — spiega Mancini —. Ci rivolgiamo a un target molto preciso e confidiamo che questo ci aiuti nella raccolta».
Durante «Più libri più liberi» verranno sperimentati i primi collegamenti da un evento in corso: dieci minuti ogni mezz’ora, dalle 11 alle 18 per raccontare dal vivo la manifestazione.