mercoledì 4 novembre 2015

La Stampa 4.11.15
Marino: il premier bulimico di potere
voleva Roma e se l’è presa
di Francesca Schianchi


Parlando di un accoltellamento collettivo con «un unico mandante», venerdì scorso, nel giorno della sua decadenza, l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino aveva dato sfogo solo a una piccola parte dell’amarezza nei confronti del suo segretario. Esplosa ieri, dopo un paio di giorni di silenzio: Renzi «potrebbe e dovrebbe esercitare maggiore rispetto», dimostra «una pericolosa bulimia da potere che elimina gli anticorpi democratici» per cui «chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito». Prima con un post su Facebook, poi attraverso un’intervista a «Di martedì», su La7, il «prof», come suggerisce di chiamarlo a Giovanni Floris, appena sloggiato dal Campidoglio, racconta la sua versione dei fatti. Mostrandosi ancora combattivo: se ci saranno le primarie per scegliere il candidato sindaco, «io probabilmente valuterò una possibilità del genere», e sarebbe «molto possibile» vincerle.
Mentre, al suo posto, il commissario Tronca lavora alla squadra di subcommissari che dovrà affiancarlo per amministrare la capitale («al massimo la prossima settimana sarà pronta») e si ripromette di vedere «quanto prima» il premier Renzi - che ieri mattina ha incontrato il commissario per il Giubileo Franco Gabrielli -, l’ex sindaco, che invece da un anno, ricorda, non ha più avuto contatti col premier («l’ho cercato varie volte, si è sempre rifiutato di parlare anche al telefono con me») si professa «preoccupato per Roma e per la democrazia di questo Paese». Perché? «Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa» sostituendo il sindaco, «legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso presidente del consiglio», lui che, chiosa Marino, «non è eletto».
Tra oggi e domani, il governo porterà in Consiglio dei ministri un decreto per stanziare tra i 200 e i 300 milioni di euro per il Giubileo. «Se io avessi avuto quelle risorse, certamente Roma poteva funzionare meglio, ma la bella figura la faceva Ignazio Marino», sospira in tv l’ex sindaco marziano: così, invece, la farà «il segretario del Pd, presidente del consiglio e adesso anche, in maniera indiretta, sindaco di Roma».