martedì 3 novembre 2015

La Stampa 3.11.15
Lussi, sprechi e case da 500 metri quadrati
In due libri i documenti imbarazzanti
di Gia. Gal.


«Per la mia inchiesta ho avuto fonti ecclesiastiche, investigative e di differenti ambienti». Gli accertamenti della Gendarmeria avevano preso le mosse dalla pubblicazione di documenti riferibili alla Cosea già in inchieste sull’Espresso del giornalista Emiliano Fittipaldi, poi ulteriormente incentivati e anche accelerati dalla pubblicazione a giorni, entrambi il 5 novembre, del volume dello stesso Fittipaldi «Avarizia» (Feltrinelli) e di «Via Crucis» di Gianluigi Nuzzi (Chiarelettere), quest’ultimo già autore di quel «Sua Santità» con le carte fornite da Gabriele nella Vatileaks del 2012. In un clima di veleni.
«E’ un lavoro giornalistico iniziato un anno fa e basato su informazioni verificate. Il libro raccoglie documentazione di oggettivo interesse. Capisco bene che il Vaticano si mostri preoccupato. Al centro c’è la parte finanziaria ed economica- spiega Fittipaldi. Una materia molto delicata nel rapporto tra il pontificato di Francesco e l’opinione pubblica». Inoltre «il Vaticano vuole una Chiesa povera per i poveri, quindi è ovvio che un’inchiesta simile li possa allarmare perché mostra quanta distanza ci sia tra l’impostazione pauperistica del Pontefice e il reale funzionamento della macchina vaticana». A uscirne a tinte fosche non è il pontificato bensì «l’azione di quelle gerarchie ecclesiastiche che frenano le riforme di Papa Bergoglio». Dai documenti si capiscono le resistenze e le incoerenze della Curia rispetto alla linea di Francesco. «I cardinali che abitano in abitazioni da 500 metri quadri vogliono restarci, i prelati che all’Apsa gestiscono colossali proprietà immobiliari non hanno nessuna intenzione di abbandonare il potere che hanno nelle loro mani». E così quelli che hanno la responsabilità dell’Obolo di San Pietro e amministrano la beneficenza papale in modo spregiudicato». È una documentazione che va investigata, contestualizzata.
Si tratta di procedimenti economici complessi, sono dati che vanno approfonditi per capire cosa rivelino, osserva l’autore. «E’ l’intera struttura finanziaria della Santa Sede: eccessi economici degli uffici curiali, sprechi di dicasteri e strutture». In Vaticano sono abituati a lavare i panni sporchi in privato. «È comprensibile il fastidio per i documenti portati alla luce, le mie fonti sono molte di più rispetto agli sviluppi giudiziari in Curia- afferma Fittipaldi- Non è una raccolta di veline. L’ipotesi che la Santa Sede voglia far ritirare il libro non ha giustificazioni. È un inchiesta durata un anno, non sono carte prese senza approfondimento e messe così dentro un libro. Basta leggerlo per capire».