martedì 3 novembre 2015

La Stampa 3.11.15
Casa, contanti e canone Rai: I tecnici bocciano le misure
Gli uffici delle Camere contro il taglio della Tasi
di Roberto Giovannini


Normalmente i governi non sono affatto tenuti a considerare le obiezioni dei tecnici incaricati di fare le pulci contabili ai provvedimenti che compongono le varie manovre finanziarie. Quasi certamente neanche stavolta l’Esecutivo Renzi si discosterà da questa prassi. Vero è che stavolta gli esperti di Camera e Senato ci hanno dato veramente sotto, esprimendo dubbi e perplessità su moltissimi elementi chiave.
Primo caso tra tutti, l’abolizione della Tasi sulla prima casa e dell’Imu agricola, su cui di fatto però si esprime una sorta di critica politica. Nel dossier delle Camere infatti non si contestano le stime, ma si afferma che l’eliminazione del tributo sulla prima casa rischia tuttavia di comprimere i margini di manovra dei Comuni, poiché la compensazione del mancato gettito con l’aumento del fondo di solidarietà comunale può «determinare un irrigidimento dei bilanci». Il secondo capitolo è quello della sanità e delle risorse per le Regioni. Sostenendo la tesi di queste ultime, il dossier chiede al governo «una valutazione in merito alla effettiva praticabilità» dei tagli previsti. Ancora, non è detto che si riesca a incassare nel 2016 circa un miliardo dal comparto giochi: «non appare affatto certo» che la raccolta da video-lotterie e slot resti uguale agli scorsi anni», come pure per «Scommesse», Bingo e Gioco a distanza.
Nemmeno la stretta sugli acquisti della Pubblica amministrazione convince: si rischia che i tagli siano incompatibili con i «fabbisogni necessari ad assicurare i livelli minimi di funzionamento». Sarebbe poi sottostimata la platea dei beneficiari della proroga della decontribuzione per le assunzioni, visto che comunque un po’ di ripresa ci sarà nel corso del 2016. Il governo dovrebbe «chiarire» il gettito atteso dalla voluntary disclosure per gli evasori fiscali. Si afferma che non tutto torna nella quantificazione degli effetti finanziari dell’esenzione Imu per i beni strumentali «imbullonati». Dubbi non mancano anche sull’inserimento del canone Rai in bolletta o sull’innalzamento della soglia del contante, sottoposto troppo spesso a interventi di segno contrapposto.
«I provvedimenti economici vengono sistematicamente smontati, punto per punto», spara il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta. Nel Pd c’è invece chi dice che le obiezioni dipendono dalla riforma che depotenzia il Senato, e che desta malumori tra i funzionari. Ieri nelle audizioni le parti sociali hanno espresso critiche, a partire da Susanna Camusso (Cgil), secondo cui la manovra «favorisce chi ha di più», da proprietari immobiliari a evasori fiscali, e peggiora le condizioni di chi invece si trova già in condizioni disagiate. Cisl e Uil sulla stessa linea lamentano i tagli a Caf e patronati. Mentre il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, pur approvando l’impianto complessivo della legge, evidenzia «i grandi assenti» del 2016: Sud, ricerca e innovazione.