La Stampa 13.11.15
Berlusconi fa infuriare molto Renzi: nel Patto del Nazareno c’era la modifica della legge Severino
di Amedeo La Mattina
Berlusconi fa infuriare molto Renzi. Il Cavaliere “svela” che il Patto del Nazareno conteneva la modifica della legge Severino. «Non ha mantenuto la parola. Il patto con lui era quello di ridarmi l’agibilità politica dopo la condanna». Il premier la prende come una delle sue barzellette («ma non fa ridere»). «Io non ho mai promesso una modifica della Severino. Probabilmente si confonde con l’altro Matteo». Ancora più spigoloso il vicesegretario del Pd Guerini. «Berlusconi preoccupa: oltre a sbagliare le piazze e infilarsi in quelle della Lega, sbaglia anche i patti, non so se apposta o perché le cose cominciano a sfuggirgli». Guerini lo considera un nonno andato con la testa o un politico in difficoltà che tenta «di intorbidare le acque: se non è una amnesia, è smaccato e puerile». L’uscita del Cavaliere a Porta a Porta mette in difficoltà il premier. E in serata gioca la mossa della mezza smentita. Da Palazzo Grazioli arriva infatti una dichiarazione della portavoce Bergamini. Berlusconi non si riferiva alla legge Severino, ma a «una serie di accordi politici che comportavano la legittimazione reciproca. Erano quindi incompatibili con la persecuzione politico-giudiziaria di un leader espressione di milioni di italiani».
Berlusconi è tornato. In fondo Renzi è sempre nel cuore del Cavaliere. A Porta a Porta si tradisce con un lapsus. Si è messo ad elencare le qualità di Meloni («determinazione»), di se stesso («la creatività») e di Renzi («la grinta»). Ops, Renzi e non Salvini. Vespa gli fa notare l’errore e lui si salva in corner con un sorriso dei suoi: «È tanto che manco dalla televisione, sono un po’ in confusione...». Comunque è tornato in campo e in tv perché ci sarebbe il rischio di una sfida tra Renzi e Grillo Stelle, con il centrodestra ridotto a comparsa. «Con questa legge elettorale al ballottaggio vincono i 5 Stelle: è un pericolo grave per l’Italia».
Allora vuole rimboccarsi di nuovo le maniche, riportare Fi al 20%, ma il suo chiodo fisso rimane Renzi definito «un vecchio democristiano», non certo un uomo di sinistra. Adesso dovrà vedersela con lui e il centrodestra rianimato da Salvini, senza per questo riconoscergli la leadership. Berlusconi non esclude le primarie se non si riuscirà a trovare il candidato premier. È convinto però che salterà fuori. L’ex premier ha sempre in mente di pescare nel mondo del lavoro, meglio se un imprenditore. È circolato il nome di Della Valle. Berlusconi ha avuto modo di parlarci, ma il patron di Tod’s gli ha spiegato di non avere intenzione di buttarsi in politica. Poche certezze tranne che alle politiche il centrodestra farà una lista unica.