La Stampa 13.11.15
Il crocifisso di Chagall “vietato” agli studenti
Firenze, il consiglio di classe teme di “urtare la sensibilità dei bambini islamici”
L’imam: “Io visiterò la mostra”
di Maria Vittoria Giannotti
Gli alunni della terza elementare della scuola Matteotti non potranno vedere La Crocifissione bianca di Chagall, il dipinto ammirato da Papa Francesco nel corso della sua recente visita fiorentina. L’opera, così come gli altri quadri esposti nella mostra «Bellezza divina», dedicata alla visione del sacro di grandissimi artisti contemporanei, potrebbe infatti urtare la sensibilità delle famiglie non cattoliche. Una considerazione che avrebbe spinto il consiglio interclasse dell’istituto ad annullare la visita della scolaresca, scatenando le ire dei genitori. La notizia, pubblicata sulle pagine della Nazione, ha suscitato un vespaio di polemiche in città. E lo stesso sindaco Dario Nardella è stato tra i primi a prendere una ferma posizione in un post pubblicato sulla sua bacheca Facebook: «Se è vero – ha scritto - che una scuola fiorentina ha annullato la visita degli alunni ad una delle più belle mostre fiorentine di arte sacra degli ultimi anni per venire incontro alla sensibilità delle famiglie non cattoliche saremmo davanti ad un fatto quantomeno insensato».
Palazzo Strozzi
In effetti, l’esposizione allestita da mesi in Palazzo Strozzi è di altissimo profilo e contiene opere di maestri come Van Gogh, Fontana, Picasso, Matisse e Munch. Dell’opportunità o meno di portare gli alunni in gita alla mostra si è parlato il 9 novembre scorso, durante un consiglio interclasse, composto da docenti e rappresentanti dei genitori. La motivazione «religiosa» alla base della scelta di annullare la visita è contenuta in uno dei verbali, redatti dai rappresentante di classe, che è stato fatto circolare tra i genitori, come prevede la prassi, solo a fine riunione. Molti di loro sono scesi sul piede di guerra: «Allora, seguendo questa logica, i nostri figli non potranno ammirare neppure le chiese della nostra città?» hanno chiesto a insegnanti e dirigenti scolastici. Il preside dell’istituto finito nell’occhio del ciclone, ribatte alle accuse e precisa: «La visita non è stata annullata perché nessuna visita era precedentemente stabilita, la programmazione è ancora in corso e non è detto che non si faccia. Non vogliamo discriminare l’arte, tanto più in una città come Firenze. Tutti, indipendentemente dalla fede, devono poter godere delle bellezze dell’arte». Da parte loro, gli insegnanti della scuola spiegano che la religione non c’entra: le gite e le visite ai musei vengono programmate solo sulla base di criteri didattici. Mentre una mamma della Matteotti, rappresentante di classe, precisa che «al momento, la gita alla mostra Divina Bellezza è sospesa, così come quella alla Galleria d’Arte Moderna e al Museo del Novecento. Ma è una cosa normale: queste cose vengono decise più avanti nel corso dell’anno scolastico».
Indagine ministeriale
A fare chiarezza, nei prossimi giorni, sarà lo stesso preside che ha già chiesto un incontro con i docenti e che, al momento, non è in possesso del documento che ha suscitato le polemiche. «Si tratta di atti non ufficiali» precisa. Della questione, comunque, si occuperà anche un ispettore del ministero dell’Istruzione, che, oggi stesso, potrebbe varcare la soglia dell’istituto Matteotti. Solo una volta che la situazione sarà chiarita, saranno «prese le misure per eventuali responsabilità» spiega il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale. Per tutta la giornata, il mondo della politica ha commentato la vicenda, anche con toni accesi. Per il sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi, il no alla mostra è frutto «di un laicismo esasperato, retaggio ideologico di qualche prof». «L’arte non ha bandiera né religione» sottolinea la senatrice Pd Rosa Maria Di Giorgi, parlando di «errore educativo mascherato da scelte ideologiche». E se la Lega si prepara a una manifestazione davanti alla scuola Matteotti, il capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli chiede «il licenziamento degli pseudo educatori». A invocare le dimissioni degli insegnanti, anche il presidente dei deputati di Ap-Ncd, Maurizio Lupi, mentre l’imam Izzedin Elzir, capo della comunità islamica fiorentina, ha annunciato la sua intenzione di visitare la mostra. Intanto gli organizzatori dell’esposizione rassicurano tutti sulla laicità al 100% dell’allestimento in corso a Palazzo Strozzi, dicendosi disponibili a tenere una lezione agli alunni della Matteotti su Bellezza Divina.