mercoledì 4 novembre 2015

il manifesto 4.11.15
Israele chiude Radio al Hurria
Hebron. I soldati hanno fatto irruzione ieri nella redazione, sequestrando materiali e danneggiando attrezzature. Secondo Israele l'emittente incitava alla violenza. Per i palestinesi è repressione
di Michele Giorgio


HEBRON Da ieri tace Radio al Hurria, emittente di Hebron che nell’ultimo mese, da quando è cominciata la nuova Intifada, ha aggiornato costantemente la popolazione palestinese su quanto avveniva in città.
I soldati hanno fatto irruzione nella redazione, sequestrando materiali e danneggiando attrezzature, hanno riferito giornalisti e proprietari.
Secondo Israele al Hurria incitava alla violenza.
Per i palestinesi invece si tratta semplicemente di un atto di forza nei confronti di una emittente radiofonica attiva 24 ore su 24.
Il Centro per la libertà di stampa Mada di Ramallah due giorni fa ha denunciato l’impunità di cui godono i militari israeliani quando violano la libertà di stampa e usano la violenza contro i giornalisti. Le violazioni non hanno raggiunto i livelli delle settimane di offensiva “Margine Protettivo” contro Gaza, quando furono uccisi 17 giornalisti palestinesi, ma, sottolinea Mada, stanno aumentando e nel solo mese ottobre il Centro ne ha individuate almeno un centinaio.
Intanto oggi Israele dovrebbe scarcerare l’avvocato Mohammed Allan, protagonista nei mesi scorsi di un lungo sciopero della fame (66 giorni) di protesta contro la sua detenzione amministrativa (senza processo).