sabato 14 novembre 2015

il manifesto 14.11.15
Anno santo e ricco
Giubileo. Con il decreto «happy days» il governo stanzia 200 milioni per Roma e per il grande evento sacro, 50 per Bagnoli, 150 per la Terra dei fuochi
Ma niente dream team, decide Renzi. Con la commissione bilaterale
L’ex sindaco Marino: «Prima niente soldi, ora cosa è cambiato?» Vaticano soddisfatto anche sulla sicurezza
di Eleonora Martini


ROMA Tutto sotto il suo controllo, ora gli «happy days» possono cominciare. Matteo Renzi annuncia «12 novità cruciali, buone notizie che aspettiamo da tempo» e vorrebbe coniare un apposito hashtag per l’occasione. Ma dal cilindro tira fuori soprattutto la quadra al caos dei due commissari messi a tiro incrociato sulla Capitale e accontenta pure il prefetto Franco Gabrielli che di dream team e poteri speciali da accollarsi per trasformare l’Anno santo in un nuovo «successo Expo» non ne voleva proprio sapere.
A gestire i 200 milioni stanziati ieri «per Roma e per il Giubileo» con il decreto legge approvato in Consiglio dei ministri (per investimenti complessivi di 900 milioni) non serve una nuova squadra: «Saranno messi a disposizione del commissario Francesco Paolo Tronca, che è espressione del governo», e «c’è un tavolo di concertazione, la commissione bilaterale Italia — Santa Sede» — felice invenzione del sottosegretario De Vincenti per mimetizzare la bufala del dream team — di cui fa parte anche lo stesso presidente del Consiglio. «Se sarà necessario — ha spiegato Renzi in conferenza stampa — saremo disponibili a prendere in considerazione ogni tipo di intervento».
Accantonata dunque la super squadra per il Giubileo: «Non c’è una modifica dei poteri di Gabrielli — puntualizza il premier — Metteremo a disposizione sua e di Tronca tutte le risorse e le persone necessarie perché l’evento funzioni bene, nelle forme che saranno concordate con i diretti interessati». E la commissione bilaterale infatti si è riunita subito, ieri: con il premier anche i due prefetti, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e, per il Vaticano, monsignor Rino Fisichella. Una parte dei 200 milioni, ha spiegato il sottosegretario Claudio De Vincenti, «sono a carico della Regione, per potenziare il trasporto Roma-Fiumicino». Per il resto saranno investiti, a detta del premier, da Comune e Regione «sulla sanità, sul trasporto, sul decoro e sulle iniziative per il grande evento».
Ma non c’è solo Roma, nel decreto varato ieri in Cdm: 50 milioni sono stati stanziati per «chiudere le bonifiche dell’area di Bagnoli e rilanciare lì un progetto strategico simile a quello per l’Expo»; 150 milioni per bonificare la Terra dei Fuochi, altrettanti per la riconversione dell’area utilizzata per l’Expo a Milano; 25 milioni per l’edilizia popolare, «bloccata perché mancano i denari per mettere a posto piccoli lavori sotto i 50 mila euro»; 100 milioni per realizzare impianti sportivi in periferia («la regia di questo intervento sarà a palazzo Chigi, in pieno concerto con il Coni, cui spetterà individuare le priorità d’intervento» mentre la «manutenzione resterà in mano alle realtà territoriali»). E poi ancora, tra le voci più importanti: 30 milioni da investire sulla continuità territoriale della Sardegna, 10 su Reggio Calabria, 50 per l’emergenza maltempo, 100 milioni per il servizio civile, 25 per il tax credit e 10 per l’export.
Ma è su Roma che si concentra lo sforzo politico maggiore di Renzi. Il quale «ha voluto essere presente alla commissione bilaterale — ha riferito a fine riunione monsignor Fisichella — per darci la sicurezza che il governo segue con molta attenzione questo evento spirituale». A tranquillizzare il Vaticano anche il fatto che «il prefetto Tronca, in quanto responsabile della verifica dello stato degli appalti, ci ha assicurato che il tempo che è andato perduto finora sarà recuperato».
La crisi politica è acqua passata. Ma non per tutti: «Dopo avermi eliminato per poter gestire direttamente 200 milioni, il presidente del Consiglio continua a mentire agli italiani», attacca l’ex sindaco Ignazio Marino definendo «singolare» il comportamento di Renzi. «La mia giunta ad Aprile 2015 sottopose al governo diversi e dettagliati progetti immediatamente cantierabili per migliorare la vita quotidiana dei romani (trasporti, strade, decoro, ecc.) e accogliere al meglio i pellegrini — scrive su Fb l’ex marziano dem — Tuttavia esaminando, solo molti mesi dopo, le nostre richieste il 27 agosto a conclusione del Cdm il sottosegretario De Vincenti e il ministro Alfano dichiararono che il governo non avrebbe stanziato nemmeno un euro per il Giubileo, al di là delle risorse di Roma stessa. E poi cosa è cambiato?».
Sarà un miracolo dell’Anno santo, ma in realtà è cambiato tutto, perfino il «rischio terrorismo» non fa più paura: «Non ci sono particolari elementi per allarmare — assicura Fisichella — c’è quella normale forma di sicurezza che è stata di nuovo ribadita e che viene garantita, e di cui devo dire siamo più che contenti». Anche Alfano sarà contento. Holy and happy days