il manifesto 13.11.15
Hebron, esecuzione in ospedale
Cisgiordania occupata. Soldati israeliani sotto copertura entrano nell'al Ahli Hospital sparano e uccidono il cugino di un ricercato
Sdegno tra i palestinesi, proteste anche di Medici per i Diritti Umani - Israele
di Michele Giorgio
GERUSALEMME Quando è uscito dal bagno Abdullah Shalaldah, 28 anni, non ha avuto neppure il tempo di rendersi conto di avere davanti dei militari israeliani. I cinque colpi esplosi da uno dei mistaaravim (in ebraico “mascherati da arabi”) lo hanno ucciso subito. Shalaldah ha pagato con la vita il fatto di essersi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non aveva fatto nulla, si era semplicemente recato all’ospedale Al Ahli di Hebron a far visita al cugino Azam Shalaldah, 20 anni, accusato dagli israeliani di aver ferito lo scorso 25 ottobre una guardia di sicurezza. Il Times of Israel, un quotidiano online, facendo la cronaca della giornata ha definito il blitz nell’ospedale al Ahli «una audace operazione». No, è stato un crimine condannato anche da Medici per i Diritti Umani-Israele e per il quale non pagherà il soldato che ha aperto il fuoco e ucciso un innocente. Un crimine che non interessa a una “comunità internazionale” indifferente, che considera la vita dei palestinesi senza alcun valore.
È avvenuto tutto prima dell’alba. I mistaaravim, una ventina, come mostra un filmato girato prima dell’alba, sono entrati nell’ospedale fingendo di essere una famiglia palestinese che accompagnava una congiunta incinta seduta su una sedia a rotelle. Hanno raggiunto la camera dove era ricoverato Azzam Shaldallah e hanno intimato armi in pugno a tutti i presenti di rimanere fermi. A questo punto, ha raccontato Jihad Shawar, direttore dell’ospedale al Ahli, Abdullah Shalaldah uscendo dal bagno è entrato all’improvviso nella stanza e si è trovato davanti i militari. Per reazione ha fatto un passo forse due passi in avanti ed è stato raggiunto da cinque colpi che lo hanno ucciso. I mistaaravim, come se non fosse accaduto nulla, sono andati via portandosi dietro il “ricercato”. «Questo è un crimine, è contro la legge internazionale, nessuno dovrebbe violare gli ospedali, ma Israele, lo fa», ha protestato il direttore Shawar. Secondo un portavoce militare il soldato ha sparato perchè l’ucciso (che era disarmato) intendeva aggredirlo. Versione smentita dai parenti della vittima presenti in quel momento nella stanza.
I mistaaravim sono saliti il mese scorso agli onori della cronaca per le loro attività di infiltrazione nelle manifestazioni dei palestinesi. In un filmato girato al transito di Bet El (Ramallah) si vedono gli agenti camuffati da manifestanti, che parlano in arabo ed esortano i giovani palestinesi ad intensificare lo scontro con i soldati. Poi all’improvviso scattano,arrestano alcuni dimostranti e sparano ad altri da distanza ravvicinata.