domenica 15 novembre 2015

Corriere La Lettura 15.1.15
Fascinosi, attuali e universali
di Christian Grego
direttore del Museo Egizio di Torino


N on sono certo uno psicologo e non sono in grado di spiegare l’attrazione fatale che l’Antico Egitto continua a esercitare su di noi. E poi sono talmente coinvolto emotivamente e intellettualmente da non poter essere obiettivo. Dunque la mia ipotesi nasce dall’esperienza, in primo luogo da quello che ho provato e provo ancora davanti a un papiro policromo o una statua di Osiris. Ma credo che le ragioni per cui, è assodato, basta una mostra sui tesori delle Piramidi per fare il «pieno» in ogni museo siano essenzialmente tre: lo stupefacente stato di conservazione di quei reperti, spesso così perfetti da sfidare e vincere il tempo; la bellezza e la raffinatezza di quegli stessi oggetti; l’idea che trascendano la caducità della nostra stessa vita. Davanti a una stele devo insomma confrontarmi con le grandi domande dell’esistenza. E scopro sempre che le risposte che gli Egizi ci hanno dato, attraverso quelle mummie così ben conservate, rimangono attuali e universali. Per questo adesso sono a Boston e poi andrò a Washington: vado a raccontare anche negli Usa l’universalità degli Egizi. Le mostre di Bologna, Londra e New York? Sono belle e importanti, così belle e importanti che speriamo di portare quella del British a Torino, al nostro Egizio.