Corriere 23.11.15
Onfray citato dagli islamisti radicali: non è un mio problema
di Stefano Montefiori
PARIGI Nel quinto video di rivendicazione degli attentati di Parigi, lo Stato Islamico ha usato alcune immagini e frasi del filosofo francese Michel Onfray, che nelle scorse settimane aveva dichiarato «dovremmo smetterla di bombardare le popolazioni musulmane».
L’autore del Trattato di ateologia , libro per il quale un tempo venne accusato di essere islamofobo, si ritrova adesso in un video di propaganda dello Stato Islamico, usato a conferma della tesi jihadista che le stragi di Parigi sono una risposta alla politica antimusulmana della Francia in Medio Oriente. È l’argomento di uno dei kamikaze del Bataclan, che in una pausa del massacro disse: «È per l’Iraq e la Siria, Hollande non doveva intervenire».
Due giorni dopo gli attacchi Onfray, uno dei più celebri e discussi intellettuali francesi, aveva scritto questo tweet: «Destra e sinistra che hanno internazionalmente seminato la guerra contro l’Islam politico raccolgono nazionalmente la guerra dell’Islam politico». In sostanza, una sorta di accusa a tutta la classe politica francese, rea a suo dire di avere provocato la reazione dei jihadisti .
La presenza di Onfray in un video dell’Isis non è casuale, le frasi di Onfray sottotitolate in arabo hanno circolato molto tra i simpatizzanti della jihad all’indomani degli attentati. Nel settembre scorso, alla televisione Russia Today , Onfray diceva «che la comunità musulmana sia in collera contro l’Occidente mi sembra del tutto legittimo. L’Occidente dice di attaccare per proteggersi dal terrorismo, ma crea il terrorismo attaccando».
Questa posizione lo ha reso molto popolare tra gli islamisti radicali: «Accettiamo una parola di verità anche se viene dalla bocca del peggiore dei miscredenti», ha detto a proposito di Onfray un combattente francese dello Stato Islamico citato da David Thompson, esperto della jihad francese.
Se molti accusano il filosofo di essere diventato un eroe dell’Isis e di sostenerne oggettivamente le tesi, ieri Onfray si è difeso in tv senza apparire particolarmente imbarazzato. Anzi, il filosofo di Cosmo (Ponte alle Grazie) ha ribadito le sue convinzioni. «Io sono un filosofo, il mio lavoro è cercare di mettere le cose in prospettiva. Si è sempre strumentalizzati da tutti, non è un mio problema.
Bombardare lo Stato Islamico non calmerà i giovani soldati dell’Isis che si trovano nelle nostre periferie. Io voglio solo salvare la pace. In questi giorni ho ascoltato altre persone, come Dominique de Villepin o Michel Houellebecq, dire che la soluzione non può essere quella di bombardare».