Corriere 16.11.15
Il caso De Luca, ora i dem (divisi) vogliono pesare in Regione Partito in cerca di nomi forti
Le accuse ai vertici
Lo strappo dei Giovani turchi: la segretaria campana doveva stigmatizzare l’accaduto
di Fulvio Bufi
NAPOLI All’indomani dell’inchiesta della Procura di Roma in cui sono coinvolti e indagati il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il suo ex capo segreteria, nonché fedelissimo, Nello Mastursi, l’obiettivo del Pd campano, non apertamente dichiarato eppure evidente, è riuscire a pesare diversamente nelle strategie del governatore, da sempre allergico alle direttive di partito e molto più orientato a ragionare da uomo solo al comando. Il segretario regionale Assunta Tartaglione ha azzerato gli incarichi interni, cominciando da quello del suo vice, con delega all’organizzazione, Mastursi, e punta ora a un ufficio meno nutrito — da diciotto dirigenti si passerebbe a sette o otto — e basato su scelte di assoluto rilievo. Non più, cioè, figure di secondo piano in rappresentanza degli uomini di punta del partito (come era del resto lo stesso Mastursi che del suo operato rispondeva a De Luca più che a Tartaglione), ma esponenti qualificati, direttamente i capicorrente oppure nomi che comunque vivano di luce propria.
Ecco quindi che consiglieri regionali di peso come Mario Casillo o Lello Topo potrebbero entrare a far parte della segreteria, ma se sceglieranno di non farlo non dovrebbero avere la possibilità di mandare qualcuno che li rappresenti. Suggestiva anche l’ipotesi di Andrea Cozzolino, che fu rivale di De Luca alle primarie ed è esponente di punta in Campania di Rifare l’Italia, che fa capo al presidente nazionale Matteo Orfini. Della stessa componente risponderebbero al profilo delineato da Tartaglione, in accordo con i vertici nazionali, anche nomi come quello della deputata Valeria Valente o della senatrice Rosaria Capacchione, entrambe, come anche Cozzolino, assenti alla riunione indetta ieri mattina dalla segretaria regionale proprio perché non soddisfatti di come il partito a livello locale ha gestito la vicenda De Luca-Mastursi. «Andrebbero dette parole più chiare per stigmatizzare quanto avvenuto — dice Valente —. Trasparenza, correttezza ed etica della politica vanno non soltanto declamate ma anche esercitate. Sempre». Ma lo sguardo del segretario Tartaglione sembra più orientato al futuro. Esclude per il momento l’ingresso del Pd in giunta regionale, ma dice che bisogna «costruire un rapporto diverso tra il partito e De Luca riportandolo nella dialettica normale che ci deve essere tra il presidente della Regione e il suo partito».