sabato 14 novembre 2015

Corriere 14.11.15
Renzi: De Luca? I giudici lavorino. Ma ha il diritto-dovere di governare
«Il mandato è pieno, agisca se capace». E lui: sereno come un monaco buddista
di Alessandra Arachi


+ROMA Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è deciso: «Rispetto alle vicende della Campania, la posizione mia, del governo e del partito è molto chiara: la magistratura deve fare il suo corso, ma il governatore ha la titolarità, il diritto e il dovere di governare. Siamo assolutamente certi che il mandato sia pieno e quindi De Luca lavori, se capace».
Renzi ieri è arrivato nella sala stampa di palazzo Chigi subito dopo il Consiglio dei ministri, e i primi provvedimenti che ha illustrato, sono stati quelli per la Campania. Il più cospicuo , destinato alla bonifica della Terra dei fuochi, (450 milioni nel 2015-2017) ma ci sono anche altri 50 milioni per Bagnoli. Ed è convinto che con De Luca queste sfide potranno essere vinte.
Il governatore Vincenzo De Luca è stato molto contento di questo finanziamento: «Ringrazio il premier per questa decisione di straordinaria importanza: con quasi mezzo miliardo fa partire il risanamento ambientale della Campania». De Luca è indagato dalla procura di Roma, insieme ad altre sei persone, con l’accusa di concussione, ovvero di aver promesso una promozione in cambio di una sentenza a lui favorevole sull’applicazione della legge Severino.
C’è anche un magistrato tra gli indagati, Anna Scognamiglio. «Abbiamo attivato le procedure necessarie per gli accertamenti preliminari su questo giudice», ha annunciato Andrea Orlando, ministro della Giustizia, mentre Antonello Ardituro, magistrato della prima commissione del Consiglio superiore della magistratura ha spiegato: «Il Csm ha tempestivamente aperto una procedura per valutare l’eventuale profilo di incompatibilità ambientale del giudice coinvolto e farà le sue valutazioni in pochissime settimane».
Vincenzo De Luca continua a respingere al mittente ogni addebito («mi sento sereno come un monaco buddista») e a rilanciare, con decisione: «Ho la sensazione che dopo questa vicenda, dopo questa montagna di polemiche giornalistiche e di attenzione mediatica, alla fine, avremo solo una montagna di chiacchiere. Oppure l’emergere di qualcosa di preoccupante, cioè di un tentativo di pressione e di ricatto nei confronti della Regione. In ogni caso, io e la Regione siamo parte lesa». Intanto il segretario regionale del Pd, Assunta Tartaglione, ha annunciato l’azzeramento della segreteria convocando un vertice di partito per domani mattina.
La vicenda De Luca investe il Pd, diversi i mal di pancia. Per Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera: «Candidare De Luca in Campania fu una scelta infausta» e anche Michela Marzano è convinta che tutta la vicenda «sia stata un errore fin dall’inizio». L’ex segretario Pier Luigi Bersani ha sostenuto che per De Luca c’è stato un errore iniziale «molto grande», e aggiunge: «Quando si è deciso di candidarlo si doveva decidere: o si cambiava la legge Severino o si cambiava il codice etico del Pd». Intanto il Movimento cinquestelle ha presentato una mozione di sfiducia contro il governatore illustrata alla Camera da Roberto Fico, firmata da sette consiglieri regionali m5s, in testa il capogruppo in Regione Valeria Ciarambino.