domenica 25 ottobre 2015

Repubblica 25.10.15
Bologna
In cammino sulle tracce dell’antico Egitto
di Giuseppe M Della Fina


Dalla collaborazione tra il Museo Civico Archeologico di Bologna e il Rijksmuseum van Oudheden di Leiden è nata la mostra Egitto. Splendore millenario allestita negli spazi rinnovati dell’istituto museale bolognese (fino al 17 luglio 2016). Spesso le mostre vengono allestite in alternativa ai musei privandoli di alcuni dei loro capolavori, in questo caso è accaduto il contrario. L’esposizione è stata allestita a servizio delle due strutture, una – quella olandese attualmente interessata da restauri – e l’altra appena uscita da una ristrutturazione che così si vuole presentare al pubblico. Inoltre i curatori hanno scelto di realizzare un collegamento stretto tra le raccolte presenti stabilmente a Bologna e le 500 opere giunte temporaneamente da Leiden. L’esposizione consente di riallacciare fili diversi, innanzitutto i tempi e i modi di un collezionismo che ha dato vita alle collezioni egizie di entrambi i musei: l’avventura della riscoperta dell’antico Egitto, l’impatto avuto dalle scoperte in Europa, l’attività di archeologi, mercanti d’arte e diplomatici interessati ad arricchire le collezioni dei Paesi di cui curavano gli interessi. Quindi di offrire uno sguardo sull’intero svolgimento della civiltà egizia, dal periodo predinastico sino alla perdita dell’indipendenza politica e alla conquista romana dell’Egitto.
Lungo il percorso espositivo sono evidenziati legami ancora più stretti come la comune presenza di frammenti della decorazione parietale della tomba di Horemheb rinvenuta nella necropoli di Saqqara: un personaggio di primissimo piano, prima comandante militare al tempo di Tutankhamon e poi faraone per un lungo periodo dal 1319 al 1292 a. C. Dopo quasi duecento anni, si possono vedere ricongiunti i rilievi di Leiden e di Bologna. Non mancano altri capolavori assoluti, come le statue di Maya, sovrintendente al tesoro reale, e della sua sposa Meryt “giusta di voce” come ricorda l’iscrizione incisa sulla scultura.