venerdì 23 ottobre 2015

Repubblica 23.10.15
Pochi autobus metro inadatta e troppe auto: è ingorgo capitale
Roma, trasporti in tilt. Ogni giorno si rompono tre pullman su dieci, un guasto a settimana sui treni
L’automobilista romano durante l’anno trascorre mediamente 96 ore in coda nel traffico
Ieri mattina, tra le 7 e le 9.30 l’ennesimo blocco della circolazione sulla linea B della metro di Roma ha provocato gravi disagi
di Cecilia Gentile e Fabio Tonacci


L’INGORGO capitale è un romanzo scritto con numeri che non lasciano speranza. Ti vuoi spostare a Roma con l’autobus? Se ne rompono quotidianamente trenta su cento. Puoi scegliere di prendere la metro: si guasta in media un treno alla settimana, causando il rallentamento di tutta la linea. Quindi magari rinunci al mezzo pubblico e ti affidi alla macchina: ci sono 40 incidentiquotidiani e nell’arco di un anno l’automobilista nel traffico romano passa 4 giorni in coda.
Roma è Roma, prendere o lasciare. Non ha i bus di Londra (8.500 contro i 1.500 della capitale italiana), né la metropolitana di Parigi (220 km contro i 58,5 km delle tre Linee A, B e la C ancora da completare).
In compenso, ha la densità di automobili più alta d’Europa: 71 vetture ogni 100 abitanti, contro le 45 di Parigi, le 35 di Berlino, le 32 di Madrid. Così, muoversi a Roma è diventata un’impresa spesso disperata.
CROLLI, PANICO E RABBIA
L’ultimo incidente della metro è di ieri mattina: oltre due ore di blocco sulla linea B tra le 7 e le 9.30, proprio quando la città si risveglia, i romani vanno al lavoro, i ragazzi a scuola. Per contenere l’esplosione di rabbia dei passeggeri c’è voluto l’intervento della polizia. Ancora una volta: treni evacuati, esodo di migliaia di persone dalle banchine in strada, assalto ai bus sostitutivi. A provocare l’interruzione, un guasto alla linea aerea per un’infiltrazione d’acqua, segnalata da più di un anno al Comune. Tanto che l’Atac, municipalizzata del trasporto che ha chiuso il bilancio 2014 con 140 milioni di euro di debiti, intende chiedere risarcimento.
Ma i blocchi ormai non fanno più notizia, per quanto sono frequenti. Prima di ieri ci sono state le quattro ore di stop sulla linea A il 16 ottobre, dalle 8 a mezzogiorno, a causa di un treno in manovra finito contro un muretto per la rottura dei freni. Risultato? Due convogli evacuati e passeggeri costretti a camminare per 200 metri al buio in galleria. E ancora: otto ore di blocco, sempre sulla A, il 29 settembre, proprio nel tratto centrale da Ottaviano a San Giovanni, quello che fra due mesi sarà affollato da migliaia di pellegrini del Giubileo. In quel caso, c’era stato il distacco di un vano batteria del treno alla stazione di piazza di Spagna, che era rimbalzato in galleria, provocando il crollo di un pezzo del controsoffitto. Panico e rabbia, ormai quotidiani.
«Siamo nelle mani del Signore», ammette il dimissionario assessore ai Trasporti Stefano Esposito. «In media si rompe un convoglio alla settimana, ci sono gallerie che hanno più di 40 anni, scambi ferroviari che non vengono manutenuti da 35. Te ne può succedere una al giorno».
SENZA CORSIE PREFERENZIALI
La mobilità di superficie, come si dice in gergo per indicare bus, tram e filobus, non sta meglio. Su un totale di 2.200 bus che compongono il parco Atac, 700 sono nelle rimesse in riparazione. Dei 1.500 in servizio, ne finiscono in panne, per guasti grandi o minimi, fino a 450 al giorno. Percentuale stratosferica del 30 per cento.
I mezzi sono vecchi, età media di 11-12 anni e andrebbero sostituiti, ma L’Atac non ha i soldi. Soltanto per interventi urgenti dovrebbe investire 150 milioni di euro che non ha. «La politica ha scaricato il trasporto pubblico romano», dice senza girarci intorno Danilo Broggi, l’amministratore delegato di Atac anche lui dimissionario. Aggiungiamoci il numero ridicolo di corsie preferenziali, appena 100 km in tutta Roma su 2.000 km di strade coperte dal trasporto di superficie, e si capisce perché girano quasidue milioni di auto private.
IL PRIMATO DELLE VITTIME
La rete viaria in un qualunque giorno feriale è un caos affollato di mezzi a motore. Per la precisione, a Roma circolano 1,8 milioni di auto, quasi 8mila tra pullman turistici e autobus di linea, 182mila veicoli industriali, 400mila motocicli e pure 3.500 trattori. Così il traffico non diventa soltanto una sfida al sistema nervoso di chi è al volante. Ma, appunto, il caos.
Le più recenti statistiche disponibili dei vigili urbani, relativi al 2013, riportano 14.622 incidenti l’anno: una media di 40 al giorno. Cosa che rende Roma la capitale anche delle vittime della strada: in dodici mesi 140 morti e 19.170 feriti. Deplorevole primato che nessun’altra città avvicina: né Torino (43 morti, 4.902 feriti), né Milano (32 vittime, 12.303 feriti), né Napoli (37 morti, 4.902 feriti). L’ingorgo capitale è il peggiore in Italia, e a pagarne il prezzo sono 3 milioni di romani.