La Stampa 9.10.15
“La Merkel ha ragione: nessun limite ai profughi”
Matthias Schmidt, il “ribelle” dell’Spd: “La destra fa paura”
intervista di Tonia Mastrobuoni
Matthias Schmidt è stato eletto nel quartiere berlinese di Koepenick; quando nei giorni scorsi un avvocato gli ha urlato contro vaneggiando sulla «fine della Germania» e usando termini nazisti come «Luegenpresse» («media bugiardi») si è preoccupato: «Sei mesi fa sarebbe stato impensabile». Ma per l’influente deputato della Spd hanno torto i vertici del suo partito e ha ragione Angela Merkel: il diritto di asilo significa che ogni rifugiato ha diritto a una procedura e che non si possono stabilire a priori dei limiti: «Non puoi respingere il milionesimo e un profugo». Anche sulle cifre, il membro della commissione Interni del Bundestag invita alla calma: il milione e mezzo uscito in questi giorni non è la stima del governo.
È vero che le stime segrete del governo sono di un milione e mezzo di arrivi?
«No, la stima resta 800 mila. Prima dell’estate il governo aveva previsto 450 mila. Ma solo ad agosto ne sono arrivati 100 mila, qualcuno ha fatto un calcolo a spanne, 100 mila al mese per quattro mesi, voilà il numero…».
Ora, però, ne arrivano di più, il ministro dell’Interno De Maizière ha parlato di 10 mila arrivi al giorno
«Sì, ma l’inverno rallenterà notevolmente i flussi. Realisticamente, ne arriveranno tra 800 mila e un milione».
Qualcuno, come il ministro dell’Interno della Baviera Soeder, vuole mettere in discussione il diritto all’asilo.
«Per noi della Spd il nucleo sostanziale del diritto all’asilo resta intoccabile. Lo dice anche la nostra Costituzione. Ogni rifugiato che arriva qui ha diritto a una procedura individuale e seria. Certo, può anche darsi che si decida di rifiutargli quel diritto. È qualcosa che tendiamo a rimuovere, perché sono sempre scene strazianti quando la polizia va a prendere a casa un migrante per rispedirlo nel suo Paese».
Quindi? Come cambierà la legge?
«Tra le altre cose abbiamo anche deciso di aggiungere tre Paesi a quelli considerati “sicuri” e cerchiamo di accelerare l’esame dell’asilo. Ma l’idea alimentata da alcuni politici bavaresi che si possa acchiappare un profugo alla frontiera e rimandarlo indietro è ridicola. Ogni rifugiato ha diritto a una procedura individuale. Ma ridurremo i tempi, l’obiettivo è tre mesi».
Angela Merkel fa discutere, continua a dire «ce la faremo» e anche il capo del partito di cui lei fa parte, Sigmar Gabriel, ha chiesto alla cancelliera di indicare un limite.
«Io la penso come Angela Merkel. Non si possono stabilire limiti se si riconosce ad ogni profugo il diritto ad avere una procedura. Cosa facciamo, il milionesimo e un rifugiato lo rimandiamo indietro?».
Lei come si spiega il comportamento della cancelliera?
«Non voglio speculare. Ma trovo giusto il suo atteggiamento e credo che la maggioranza del mio partito la appoggi. Qualche settimana fa, dopo gli episodi di intolleranza a Heidenau, ci siamo vergognati tutti. Poco dopo, a Monaco, ci sono venuti gli occhi lucidi - tutta quella generosità… Anche l’Europa ci ha guardato con ammirazione. Ecco, il problema è proprio questa altalena di emozioni. E le voci critiche che si moltiplicano e si rafforzano. Adesso è importante che la politica si mostri forte e che gli aiuti arrivino presto per garantire un tetto sulla testa a tutti».
Quanto è preoccupante il ritorno di Pegida, i sondaggi in salita per la destra di Afd?
«Molto. Siamo fortunati che Afd si sia spaccata qualche mese fa: con un capo carismatico, questo sarebbe stato il momento ideale per loro. La politica deve informare e creare accettazione. A Koepenick, dove sono stato eletto, un avvocato mi ha aggredito nei giorni scorsi parlando di “luegenpresse”, un termine da tempi bui della nostra storia, e affermando che “la Germania sta colando a picco”. Il fatto è che solo sei mesi fa, quell’avvocato non avrebbe avuto il coraggio di usare quei toni e quel termine».