Corriere 5.10.15
L’ironia cinica sulle bombe intelligenti
di Pierluigi Battista
In pochi minuti a Roma, il 19 luglio del 1943, caddero bombe «come neve» in piena estate, come canta Francesco De Gregori. A San Lorenzo soprattutto, ma anche al Prenestino e al Casilino, morirono circa 3 mila civili e i feriti furono quasi 11 mila. I bombardieri buttavano giù i loro ordigni per ottenere il massimo della potenza distruttiva, con la devastazione delle infrastrutture e con l’obiettivo di colpire duramente anche la popolazione civile. Chi sogghigna sarcastico sull’espressione «bombe intelligenti» dovrebbe ricredersi. Quelle che massacrarono Roma non erano «intelligenti»: lo fossero state, il numero di morti sarebbe stato di gran lunga inferiore. Volete sostenere che tre o tremila morti sono la stessa cosa? Anche una sola vita sacrificata è uno scandalo. E non c’è guerra che non sia schifosa. Ma lo schifo non è sempre uguale. Sarebbe bello se la guerra fosse abolita, ma finché non riusciremo ad abolirla la minimizzazione del danno è la benvenuta. Non è cinismo sostenerlo. È cinismo negarlo. Piangiamo le vittime delle scellerate bombe Nato che hanno distrutto per errore un ospedale in Afghanistan. Ma non dovremmo sghignazzare sulle «bombe intelligenti». Fossero state ancora più intelligenti, non sarebbe accaduto il disastro.
La guerra è schifosa, sempre. È diventata ancora più schifosa quando, nella modernità, si è perduta qualunque distinzione tra «civile» e «militare». Un conto è morire da soldato in combattimento. Un altro è morire, bambini, sotto un bombardamento. Per fortuna la nostra solidarietà è cambiata, in meglio: oggi consideriamo intollerabile la morte di un bambino sotto le bombe. Ma per piegare Hitler, durante la Seconda guerra mondiale Winston Churchill decise di radere al suolo le città tedesche. Winfrien Sebald, nella sua meravigliosa Storia naturale della distruzione ha raccontato come Churchill si opponesse alla volontà dei genitori inglesi di colpire solo le infrastrutture tedesche: no, per piegare la resistenza nazista, bisognava fiaccarne il morale annientando Dresda e tutti quelli, vecchi e bambini compresi, che vi abitavano. Il numero delle vittime è ancor oggi incalcolabile. Immaginiamo la sorte di tanti bambini tedeschi sotto tonnellate e tonnellate di bombe «non intelligenti»? Sarebbe stato più «intelligente» non fare la guerra a Hitler? La guerra fa schifo. Sempre. Ma renderla un po’ meno schifosa, nell’attesa della sua abolizione, forse è l’unica cosa intelligente da fare.