domenica 4 ottobre 2015

Corriere 4.10.15
La parità femminile traguardo che arricchisce
di Danilo Taino


Se improvvisamente il mondo diventasse saggio e nel 2025 le donne raggiungessero l’assoluta parità con gli uomini sul lavoro e nella società, il Prodotto lordo globale sarebbe superiore del 26% a quello che raggiungerà nello stesso anno se le cose restano come sono. Si tratterebbe di 28 mila miliardi di dollari: la dimensione delle economie di Stati Uniti e Cina combinate. Non succederà. Ma se, in ogni regione del pianeta, ogni Paese eguagliasse anche solo ciò che ha fatto il suo vicino con il risultato migliore nel chiudere il gap di genere, il Pil mondiale crescerebbe di 11.800 miliardi dollari (l’ 11% ). Non succederà nemmeno questo, con ogni probabilità: avere presente questi numeri, però, fa capire come il diverso trattamento delle donne deprima le potenzialità dell’umanità anche in termini di creazione di ricchezza.
   Lo studio che conduce a queste proiezioni è stato effettuato dal McKinsey Global Institute (Mgi), il quale nota che i suoi risultati sull’effetto economico del pieno uso del potenziale femminile sono doppi rispetto a studi simili recenti, perché applica «una visione più comprensiva della disuguaglianza di genere sul lavoro». Mgi ha preso in considerazione 95 Paesi e per ognuno ha analizzato 15 indicatori di parità in quattro categorie: sul lavoro; nei servizi che favoriscono le opportunità economiche; nella protezione legale e nella voce politica; nell’autonomia e nella sicurezza fisica.    Partendo da questa analisi ha prodotto una classifica per la quale uno è la parità assoluta: la macroregione che più ci si avvicina è Nord America e Oceania, che arriva a 0,74 ; quella più lontana è il Sudest Asiatico (esclusa India, analizzata separatamente), a 0,44 ; l’Europa occidentale arriva a 0,71 ; L’India come Medio Oriente e Africa del Nord si fermano a 0,48 ; il resto del mondo sta in posizioni intermedie.
Lo studio è una miniera di statistiche e di elaborazioni. Qui c’è lo spazio per dire che nella regione di cui fa parte, l’Europa occidentale, l’Italia ha il gap di genere più ampio tra i Paesi considerati: si ferma a 0,65 . Il vicino con il risultato migliore è la Norvegia, che occupa anche la posizione numero uno al mondo: 0,79 . Il che ci dice che non siamo nel campo della teoria: migliorare si può, se lo hanno già fatto un po’ più a Nord. Non è solo giusto, è anche intelligente: come tutte le cose giuste e intelligenti, arricchisce.