Corriere 26.10.15
Jared Diamond:
«La sostenibilità ambientale è legata alla diseguaglianza economica tra i popoli»
«L’ecologia? La prima svolta deve essere individuale»
di Giovcanni Caprara
«Oggi sappiamo che cosa dobbiamo fare per costruire un futuro sicuro e migliore. Disponiamo delle tecnologie adeguate, degli esempi preziosi da seguire, ma è necessario, a questo punto, volerlo sia nella politica che personalmente». Jared Mason Diamond è ottimista ma non nasconde gli ostacoli da affrontare. Ci aveva abituato alle razionali analisi che lo portarono al successo del Premio Pulitzer con il libro Armi, acciaio e malattie (Einaudi) unendo i fili dell’evoluzione sociale. Aggiungendo un metodo, quello dello sguardo alla storia con gli occhi della scienza, la sola che può aiutarci ad esprimere previsioni credibili.
«Sappiamo come gestire le foreste o le risorse idriche – sottolinea anticipando i temi di cui parlerà al Festival della Scienza di Genova - manca però la voglia di una politica sostenibile. Prima di partire per l’Italia sono stato colpito dalla notizia che la Cina entro 5-7 anni intende tagliare il 40% dell’uso del carbone, pesante fonte dell’inquinamento atmosferico e contributore del riscaldamento climatico. Se anche Stati Uniti, Giappone, Europa, India decidessero di tagliare il rimanente 60 per cento un grave problema sarebbe risolto».
«In alcuni casi – aggiunge - vediamo esempi di felici soluzioni per l’eco-sostenibilità, come è accaduto con la protezione dei salmoni selvatici in Alaska. Per l’energia e i trasporti noi americani abbiamo molto da imparare dagli europei tenendo conto che gli Stati Uniti bruciano il doppio del petrolio rispetto all’Europa. Eppure anche il solo tentativo di una linea ferroviaria veloce tra Washington e New York è stato abbandonato. Nei vostri Paesi invece i collegamenti fra le città con questo mezzo è una pratica in sviluppo con vantaggi sotto molti aspetti». I cambiamenti devono però nascere da una partecipazione individuale che comincia con il voto. «Anche qui l’Europa è un riferimento. Negli Usa solo in alcune elezioni presidenziali si è raggiunto il 62% e a Los Angeles i votanti raggiungono il 20% dimostrando un terribile distacco dalle scelte che condizionano il nostro domani». Altro ostacolo da superare per Diamond è la formazione degli individui a cui è legata l’economia con profonde diversità tra le due sponde dell’Atlantico. «Quando frequentavo le scuole pubbliche di Boston l’insegnamento era di buona qualità. Negli ultimi due decenni non si investe più su questo fronte né nelle infrastrutture né per i docenti. Nel bellissimo Stato del Montana il reddito annuo degli insegnanti è di appena 17 mila euro: sono costretti ad avere altri lavori per sopravvivere. Di conseguenza la professione è sempre meno praticata. In Finlandia, al contrario, si sceglie la carriera del docente proprio per le buone retribuzioni garantite dallo Stato».
Seguendo i rivoli della storia possiamo trovare suggerimenti utili ? «La storia ci offre esperimenti riusciti e falliti. Il mio prossimo libro che in Italia uscirà nel 2019, esamina proprio questi aspetti. Diverse nazioni hanno sofferto di crisi interne come la Germania dopo la seconda guerra mondiale ma pure il Giappone e l’Italia, dimostrando la scarse probabilità per una nazione di uscire da sola dalle difficoltà. Bisogna confrontarsi con altri modelli e soprattutto, anche se potrà sembrare banale, bisogna adottare una autovalutazione onesta considerando debolezze e vantaggi e agire di conseguenza».
In conclusione, quali possono essere le emergenze fondamentali per il futuro ? «Eco-sostenibilità e disuguaglianza: è opportuno consumare rispettando l’ambiente e le risorse senza andare oltre ciò che la Terra offre come oggi purtroppo accade ed è necessario diminuire la disuguaglianza economica tra le popolazioni. Se non troveremo risposta l’emergenza continuerà e con essa l’instabilità delle nazioni».