sabato 17 ottobre 2015

Corriere 17.10.15
Sindacati all’attacco. E Bersani: si insulta l’intelligenza
L’ex leader pd contro i 3 mila euro in contanti. «Per Berlusconi Renzi lo copia? È un dato di fatto»
di Alessandro Trocino


ROMA Prima le accuse dei sindacati, le critiche di Sel e della destra. Poi, dal cuore del partito, il colpo più duro alla legge di Stabilità. Pier Luigi Bersani attacca Renzi e lo invita a «non insultare l’intelligenza degli italiani».
Due le critiche principali. L’aumento del limite dei contanti a 3 mila euro e l’abolizione totale dell’Imu sulla prima casa. Sul primo punto, Bersani spiega che è «un fatto grave»: «Così si strizza l’occhio alla parte più deteriore del Paese, si incoraggia il consumo in nero. Negli Usa se vai in hotel con i contanti, chiamano lo sceriffo. Le tasse si fan pagare a tutti, si passa da lì, anche se si rischia di perdere le elezioni». Secondo punto, l’Imu: «Saremo l’unico Paese in tutto l’Occidente che non ha una tassazione sugli immobili. Togliendo l’Imu si danno 150 euro a una famiglia modesta di periferia ma se ne regalano 2.800 al padrone di un palazzo di Roma». All’intervistatore di radio Cusano Campus, che gli ricorda come Silvio Berlusconi sostenga di essere stato copiato, Bersani risponde così: «Non saprei come dargli torto, è fattuale».
Ma Bersani attacca a tutto campo, anche sul leaderismo, arrivando a citare i suoi avversari storici, il Movimento 5 Stelle: «Loro vogliono abbassare il tasso di personalizzazione e pensano a forme di collettivo, anche se non le condivido. Vorrei dirlo anche al mio partito, perché la personalizzazione è il passato». Quanto a lui, ammette: «Io mi dichiaravo moderatamente bersaniano. Ero in controtendenza sul leaderismo e ci sono rimasto anche sotto. Ora c’è incuria per i valori della sinistra. Renzi si ricordi che la destra, quando è in difficoltà, ti abbraccia come un pugile, ma quando è forte poi ti dà un cazzotto».
Duri anche i sindacati. Per la Cgil è una manovra da «quattro meno»: meno libertà per i lavoratori, meno lotta all’evasione, meno valore al lavoro, meno sanità. La leader Susanna Camusso: «Più che delusi siamo molto arrabbiati per la mancanza delle misure sulla flessibilità in uscita. Sulla sanità il governo racconta bugie: il fondo si è abbassato da tre a un miliardo. Nel complesso, è una manovra espansiva solo per alcuni, non per il mondo del lavoro». Critiche anche dal mondo cattolico. Ad Avvenire la manovra «appare coraggiosa e furba, al limite della spregiudicatezza». Non c’è stato, anche per alcuni cattolici del Pd, quel «salto di qualità anti-impoverimento» che ci si aspettava. Nel fronte dei contestatori, una parte del Sud. I giovani di Confindustria considerano i 150 milioni per il Sud «troppo pochi, quasi inutili». «Provvedimenti insufficienti» sul Mezzogiorno anche per Annamaria Furlan, della Cisl.