lunedì 28 settembre 2015

Repubblica 28.9.15
Barbara Blaine, molestata a 12 anni
“Ma il Vaticano ora agisca deve togliere la tonaca a chi ha stuprato bambini”
In America il fenomeno è immenso, è una piaga che va fermata ma occorrono azioni coraggiose
I vescovi proteggono i sacerdoti che compiono questi atti invece di denunciarli alla polizia
intervista di Arturo Zampaglione


NEW YORK . «E’ stata solo una abile mossa di pubbliche relazioni, che non risolve nessuno dei problemi sul tappeto, tanto meno quello della sicurezza dei bambini nelle istituzioni della chiesa», tuona Barbara Blaine a nome delle 100mila vittime americane dei preti pedofili. E continua: «Forse le parole di Papa Francesco avranno consolato a livello individuale quelle cinque vittime che lo hanno incontrato ieri, ma su questo tema il Vaticano continua a non fare quello che dovrebbe, cioè consegnare i suoi archivi ai magistrati e togliere la toga a chi ha stuprato un bambini». Sono queste le due richieste dello Snap (Survivors network of those abused by priest ndr ), la più grande e antica associazione americana delle vittime degli abusi sessuali nella chiesa, fondata e presieduta dalla Blaine: la quale — come lei stessa ci ricorda — fu molestata da un sacerdote quando aveva appena 12 anni.
Blaine, come mai la Snap non ha partecipato all’incontro con il Santo Padre a Filadelfia?
«Non siamo mai stati invitati: né ieri né agli incontri precedenti. Le ragioni? Forse perché non ci accontentiamo di un selfie con il Papa.
“Dio piange per gli abusi dei preti”, ha detto il Papa con un senso di vergogna: non è un ammissione sincera e toccante?
«Sì, Francesco è andato oltre le posizioni di Benedetto, ma non basta: bisogna passare ai fatti, cominciando con l’imporre un principio molto elementare: così come le donne non possono dire messa; così come agli uomini sposati è vietato diventare sacerdoti, anche quei preti che hanno commesso un crimine orrendo come la pedofilia dovrebbero essere mandati subito via dalla chiesa».
E invece?
«Non accade quasi mai. E in questo, la chiesa è una eccezione: in ogni altra organizzazione che si occupa di bambini, i pedofili sarebbero buttati fuori. Invece i vescovi spesso li proteggono: invece di denunciare i preti pedofili alla polizia».
Non ritiene che nella prudenza manifestata su questo tema ci sia la paura di altre offensive legali, dopo quelle che sono costate alla chiesa cattolica americana 3miliardi di di risarcimenti?
«Il più grande pericolo non è quello dei tribunali ma per i bambini minacciati dai preti pedofili. E’ un fenomeno immenso. Negli Stati Uniti le vittime sono circa 100mila. È una piaga che va fermata».