lunedì 21 settembre 2015

Repubblica 21.9.15
Nichi Vendola, presidente di Sel
“È la vittoria della sinistra anti-austerity”
“E con Podemos e Corbyn la scena europea sta cambiando”
intervista di Giuseppe Alberto Falci


ROMA . «È la vittoria della sinistra che scommette sull’Europa, che sfida le politiche dell’austerity, ma che non taglia la corda di fronte a passaggi drammatici». A sera quando la piazza di Siryza esplode per la vittoria di Alexis Tsipras con il 35%, il leader di Sel Nichi Vendola ha la voce rotta dalla felicità e dall’emozione.
Perché Tsipras si conferma premier greco?
«Alexis evoca un’Europa che fa vivere fino in fondo il primato della libertà dell’individuo e la capacità di costruire una rete di diritti sociale. Questa è l’Europa che si è sempre presentata come paradigma di civiltà».
Un appunto: il programma del premier greco sarà quello messo nero su bianco nell’accordo firmato a luglio. L’exploit di Siryza bilancerà la forza di Ue, Bce e Fmi?
«Partirei dal primo dato: questa Europa, un po’ asfittica, ridotta a custode dei tanti fortini nazionali, è stata scossa dalle fondamenta, come se adesso qualcuno si possa portare sulle spalle questo carico. Tsipras ha fatto il massimo che si poteva fare. Non chiudendosi nel palazzo. E rivolgendosi ogniqualvolta al suo popolo. Non ha avuto paura di farlo in occasione del referendum. E ancora: non ha avuto paura di farlo dopo l’accordo con la Troika».
Se Siryza esulta, l’Unità Popolare di Varoufakis piange. Non entrerà in Parlamento.
«Il dato politico indipendentemente dalla conta finale è fallimentare. Il progetto dell’ex ministro delle Finanze, un po’ avventurista e piuttosto velleitario, aveva questo sinistro ingrediente: essere in sintonia con l’ala più oltranzista dell’Europa, ovvero con quella del ministro tedesco Schäuble».
Dunque il rilancio della sinistra europea passerà da Alexis Tsipras?
«Certo. Una sinistra di governo che mantiene la rotta, senza imboccare scorciatoie politicistiche, è una sinistra che può riaprire la partita in Europa. E Tsipras ha questo merito. Nel frattempo la scena europea si è movimentata con l’ascesa di Corbyn nel Labour inglese e di Podemos in Spagna. Ma anche con il riposizionamento dei socialisti spagnoli».
Venendo ai riflessi sulle questioni di casa nostra. Coalizione Sociale può essere una prima tappa verso una sinistra vincente come quella del premier greco?
«C’è bisogno di mettere insieme politiche e società. A mio avviso la lezione che viene dalla Grecia è quella della cultura politica. Io avrei fatto le stesse cose che ha fatto Alexis».