domenica 20 settembre 2015

Repubblica 20.9.15
Roberto Speranza
“Il Senato deve essere eletto dai cittadini non ci siano ambiguità”
L’Italicum ha cambiato tutto, ora serve una seconda Camera di garanzia Scissione nel Pd? Mai e poi mai
intervista di Carmelo Lopapa


ROMA. «Ma qual è il problema? Far scegliere i cento senatori ai cittadini elettori? È di questo che abbiamo paura?» La sinistra Pd tiene il punto, alla vigilia della direzione di domani la tensione sembra risalire. Roberto Speranza, che di quell’area è uno dei punti di riferimento, chiede al premier Renzi e alla sua maggioranza un impegno preciso, altrimenti l’accordo non potrà decollare.
Questo spiraglio per l’intesa sulla riforma del Senato c’è o no?
«La prospettiva di un accordo è positiva e lavoreremo tutti per siglarlo. Ma niente pasticci o ambiguiutà, non si scherza con la Costituzione. Chiediamo che l’articolo 2 della riforma, in maniera esplicita, preveda un principio: il Senato sia eletto dai cittadini. Nel testo approvato dalla Camera c’è l’esatto contrario: saranno i consigli regionali a eleggere i senatori. Questo non va».
Bersani sostiene che il punto dell’elettività diretta non lo mollate. Siamo di nuovo al muro contro muro? Non basta ritoccare il quinto comma dell’articolo 2?
«La Costituzione stabilisce i principi, non scende nel dettaglio su come si debbano eleggere i deputati o i senatori. L’Italicum per la Camera mica l’abbiamo messo in Costituzione. Per noi è importante che l’articolo 2 enunci senza ambiguità il principio dell’elezione diretta. Se tutto il Pd assume questo principio, l’accordo si trova subito e il percorso sarà ancora più rapido. Non è certo un problema di quale comma si tocchi».
Bersani vuole che sia rivista anche la proporzione tra deputati e senatori. Ma così non si riapre l’intera riforma?
«Il punto essenziale per l’accordo resta l’elettività dei senatori. Poi, certo, ridurre anche i deputati sarebbe un buon segnale per i cittadini».
L’ala renziana vi accusa di voler far saltare tutto.
«No, vogliamo che la riforma arrivi fino in fondo. In troppi dimenticano che tra la prima lettura e oggi c’è di mezzo una legge elettorale, l’Italicum, che ha cambiato le carte in tavola, producendo una Camera composta per lo più da nominati e dominata da un solo partito. A maggior ragione serve un Senato di garanzia».
Vi interessa solo abbattere l’intero ddl, attacca Giachetti: sostiene sia meglio andare a votare.
«Roberto mi sta più simpatico come ultras della Roma che come ultras delle risse tra renziani e sinistra Pd, che non servono a nessuno».
Esclude che la scissione sia dietro l’angolo?
«Mai e poi mai scissione. Il Pd è il nostro partito».