martedì 15 settembre 2015

Repubblica 15.9.15
Il tallone d’Achille della sinistra europea
di John Lloyd


NEGLI anni recenti, il numero di donne negli esecutivi dell’Europa occidentale è diventato un banco di prova dell’impegno dei governi sull’uguaglianza di genere. Ieri Jeremy Corbyn ha ultimato la composizione di un governo ombra di 31 membri, 16 delle quali donne, e si è congratulato per aver formato un esecutivo a maggioranza femminile.
Malgrado ciò, i media hanno trovato le nomine insoddisfacenti, perché nessuna signora è stata nominata per le cariche “top”: capo, vice capo, Cancelliere dello Scacchiere, segretario degli Interni e degli Esteri. Corbyn ha avuto la risposta pronta: chi dice che sono queste le cariche più importanti? Sanità, istruzione, energia non sono forse più importanti per la gente comune? Bene, a guidarle sono tutte donne. C’è qualcosa di più serio nelle scelte dell’esecutivo: Corbyn è di estrema sinistra. E l’estrema sinistra, impegnata a favore delle pari opportunità, ha perso interesse nell’uguaglianza di genere da quando chiunque ha concordato che è importante. Se tutti — banche, multinazionali e Tory — possono nominare donne alle cariche più importanti, allora non si tratta di qualcosa di veramente importante.
Oltretutto, la nuova gerarchia potrebbe non essere accettata. Istruzione, sanità ed energia sono settori importanti, ma politica estera, il braccio legislativo e quello esecutivo e ancor più il controllo del budget e delle spese sono tutte aree di importanza vitale per la nazione. E lì a comandare sono sempre gli uomini.
Traduzione di Anna Bissanti