mercoledì 9 settembre 2015

La Stampa 9.9.15
Il Papa: gratuite le cause per annullare i matrimoni
E nei casi “conclamati” è possibile anche lo scioglimento lampo
La riforma accelera anche il divorzio
di Carlo Rimini
ordinario di diritto privato nell’Università di Milano


Il diritto canonico rende più snelle le procedure di nullità matrimoniale. Sembra quasi inseguire la legge civile che ha appena introdotto il divorzio facile e il divorzio breve. Questa strana competizione si svolge anche sul terreno delle tariffe: entrambi gli ordinamenti si sono infatti preoccupati di ridurre i costi delle procedure. Non si deve commettere l’errore di ritenere che le modifiche del diritto canonico siano irrilevanti per il diritto civile e per la legge dello Stato. Con il Concordato infatti l’Italia si è impegnata ad attribuire efficacia civile alle sentenze canoniche di nullità matrimoniale. Quindi una sentenza di nullità pronunciata da un giudice ecclesiastico, se uno dei coniugi lo chiede, può diventare efficace anche per la legge civile. Il problema è che le cause di nullità previste dal diritto canonico sono molto lontane dalle cause di nullità del matrimonio previste dal diritto civile di tutti gli Stati occidentali. Il matrimonio cattolico è infatti un sacramento ed è nullo se anche uno solo degli sposi non è intimamente convinto di tutti gli effetti del vincolo sacramentale.
Un esempio permette di comprendere la questione. Due persone si sposano, ma il marito non desidera avere figli. Si sposano in chiesa anche se lui non è praticante perché la moglie vuole la cerimonia con l’abito bianco: la madre di lei non sarebbe contenta di un matrimonio civile, per non parlare della vecchia zia che tutti aspettano con il suo delizioso cappellino rosa. Dopo qualche tempo il marito vuole lasciare la moglie, magari perché ha una relazione con un’altra donna. Egli potrà ottenere la nullità del matrimonio dal giudice ecclesiastico e con le nuove regole la otterrà in poco tempo: gli basterà dimostrare che in cuor suo non pensava proprio ad avere figli. I progetti relativi ai figli sono irrilevanti per la legge civile ma, secondo le regole concordatarie, lo Stato deve riconoscere la sentenza canonica. Il matrimonio sarà quindi nullo anche per la legge civile e perderà tutti i suoi effetti. Ad esempio, la moglie potrà perdere il diritto all’assegno di mantenimento che il giudice della separazione le avrebbe concesso. Coloro che scelgono di sposarsi con il rito concordatario devono sapere che la scelta non riguarda solo la forma della cerimonia ma incide sui loro diritti futuri. Scegliere il matrimonio concordatario per far contente le vecchie zie non è una buona idea.