giovedì 3 settembre 2015

La Stampa 3.9.15
Sulle unioni civili frana la diga degli ultra cattolici
di Francesco Maesano


Le unioni civili hanno iniziato ieri il loro percorso in commissione Giustizia al Senato e di fronte al Ddl Cirinnà si sono parati i circa 1500 emendamenti presentati dall’opposizione. Ma l’accordo per arrivare all’approvazione ha passato il primo test, quello più importante: un’inedita maggioranza Pd-M5S ha votato la specificità del nuovo istituto che si separa così dal matrimonio, almeno da un punto di vista giuridico-formale. Un voto che ha permesso di sfoltire 140 emendamenti, proiettando il Ddl verso l’aula in tempi brevi, grazie all’intesa raggiunta su quel punto tra il Pd e il grosso dei senatori centristi.
Tempi duri per gli «ultra-cattolici»; i conservatori più oltranzisti che militano sotto le insegne di vari partiti quasi sempre nella zona tendente al centro. «La commissione dovrà affrontare da martedì prossimo i circa 1.300 emendamenti di merito che rimangono da discutere e votare», ha ricordato piccato Carlo Giovanardi uscendo dall’aula. «Le nuove generazioni ci guardano e ci chiederanno un giorno conto del perché li abbiamo privati della madre, recidendo quel cordone ombelicale prima ancora che venissero al mondo», è stato l’appello disperato di Paola Binetti.
Sembrano lontanissimi gli anni 2000 che videro franare i Pacs e i Dico, affondati dai veti incrociati del centro di entrambi gli schieramenti. «Diritti immaginari», li aveva definiti il Cardinale Camillo Ruini, per sedici anni fino al 2007 alla guida della Conferenza episcopale italiana: tutta la seconda metà del pontificato di Giovanni Paolo II.
Nel frattempo il mondo ha girato più velocemente del solito. Per dire: la legge 40 sulla procreazione assistita è stata presa a picconate da tribunali di ogni ordine e grado, dalla Corte Costituzionale al tribunale di Cagliari passando per la Corte europea dei diritti dell’uomo. Mentre al soglio di Pietro è arrivato Francesco, che tra le tante prove di progressismo ha deciso che per l’Anno Santo tutti i sacerdoti del mondo potranno assolvere il peccato di aborto togliendo direttamente la relativa scomunica.
Così, isolati in Parlamento e sprovvisti di veri riferimenti politici e religiosi, gli ultra-cattolici hanno eretto un’ultima barriera di emendamenti al testo di Monica Cirinnà. Il testo, giurano nella maggioranza, non verrà modificato: arriverà in aula anche senza relatore e verrà approvato, blindato, dalla Camera. Con buona pace di tutti.