giovedì 24 settembre 2015

La Stampa 24.9.15
Accordo fatto
Speranza: ora avete visto che la minoranza non voleva far cadere questo governo
intervista di Carlo Bertini

Accordo fatto, tutti contenti nel Pd. Speranza, reggerà la tregua?
«Partiamo dall’accordo. Che è molto positivo perché così è più solida la riforma e perché si è riuscito a riunire il Pd. Su un tema molto rilevante come l’elettività dei senatori. È caduto un muro. Fino a pochi giorni fa Renzi e company ci dicevano che era impossibile, oggi invece si accetta che i senatori siano scelti dai cittadini».
Insomma è valsa la pena far ballare il governo per tutta l’estate.
«Si è dimostrato che il nostro scopo non era abbattere Renzi. Appena lui ha aperto per migliorare la riforma, nessuno ha avuto problemi a dire si: e oggi tutti insieme lavoriamo per fare andare avanti il governo. Dunque chi diceva che il nostro scopo era farlo cadere, diceva una enorme falsità smentita da quanto avvenuto nelle ultime ore».
I maligni dicono che avete accettato il compromesso perché con i voti di Verdini la riforma sarebbe passata lo stesso e voi sareste risultati ininfluenti.
«Le battaglie delle idee, specie sulla costituzione si fanno a prescindere dalle convenienze di corrente. Se si ritiene giusta la si fa e basta. Certo oggi è importante che il Pd sia di nuovo unito e che i voti dei trasformisti della destra siano ininfluenti».
Ma il vostro obiettivo è strappare a Renzi una gestione unitaria del partito? Condizionare ogni decisione?
«Renzi è il segretario e gestisce il partito, ma in troppi passaggi, scuola e Jobs Act ad esempio, lo ha portato in una direzione lontana dal sentire comune di un pezzo della nostra gente. Quindi non chiediamo niente di simile, non ci sono le condizioni. Vogliamo cercare di evitare che Renzi porti il Pd lontano dalla sua storia e dalla sua vocazione originaria. Lui è il segretario, tocca a lui tenerlo unito».
Ora sposterete il tiro sulla legge di stabilità?
«Il prossimo fronte per l’unità del Pd sarà quello. Quando decidi dove metter le risorse, esprimi la tua cultura politica. E quindi gli interventi sull’economia sono decisivi. Fare parti uguali tra diseguali è la più grande ingiustizia, diceva don Milani. Non è giusto che un miliardario non paghi la tassa sulla prima casa al pari di chi non arriva a fine mese. Se Renzi vorrà ancora ottenere l’unità del Pd chiedo: da dove si prendono i soldi per abbassare le tasse, combattendo l’evasione o riducendo sanità e servizi sociali? Ci sono le risorse per pagare gli esodati e per una misura universale contro la povertà?».