La Stampa 18.9.15
D’Anna: “Questa riforma è una fetenzìa
però mi turo il naso e mi sa che la voto”
Il senatore verdiniano: Renzi ci porterà tutti in una grande Dc
di Ilario Lombardo
Senatore Vincenzo D’Anna, sarete voi verdiniani l’ago della bilancia per le riforme?
«Questa riforma è una fetenzia…»
Ma come?
«Un attimo, mi segua. La riforma è una fetenzia, e su questo non ci sono dubbi. Perché chiude il Senato senza chiuderlo davvero. Qui ci ritroveremo consiglieri regionali a vagare per un po’ finché capiranno di non servire a nulla e neanche verranno più».
Scusi, allora perché la vota ?
«Guardi che io a Verdini l’ho spiegato: “Denis, non è detto che io la voti”».
Ma lei fa parte di un gruppo che è nato proprio per sostenere le riforme.
«Eh no. Io ho seguito i miei colleghi perché credo nel progetto di Denis di costruire il partito della Nazione. Qui ci siamo ritrovati un leader, Renzi, che dice di voler avere il 51% per governare. Non è quello che ha sempre detto Berlusconi? Ci ha fatto due palle così per venti anni che non poteva fare tutto quello che voleva. E prima Casini, e poi Fini…»
Quindi la vota?
«A me tutti questi fanno ridere. Prenda Lucio Malan, che adesso parla male di una legge che pochi mesi fa ha votato nell’entusiasmo suo e di tutta Forza Italia. Sono solo carne morta che cammina».
La vota o no?
«Dipende da cosa succederà là dentro (indica l’Aula, ndr). Se non servirà il mio voto, e i numeri ci saranno, mi permetterò il lusso di essere coerente con me stesso. Se invece andremo incontro a una crisi, e l’alternativa che resterà sarà tra una legge che è una schifezza o andare al voto, mi turerò il naso…»
…e voterà la «schifezza».
«Lo so, è paradossale. Ma dopotutto Renzi è paradossale in sé. Uno come lui che è finito a fare il segretario del Pd: capisce che, qui, tutto è un paradosso».
Come mai tutto questo amore per Renzi? Il premier vi ha promesso qualcosa o sperate davvero nel partito della Nazione?
«Si può chiamare Partito della Nazione o Pd, questo non è importante. Con Denis, stiamo lavorando a una lista civica nazionale che potrà sostenere Renzi».
Da Forza Italia arriveranno altri a votare le riforme?
«Seguiranno come i grani del rosario. Finora sono stati alla finestra perché volevano prima rassicurazioni sulle entrature di Denis come Renzi. Ora che hanno capito che facciamo sul serio, si metteranno in fila. Non hanno alcun futuro con Matteo Salvini. E il tanto vagheggiato erede di Berlusconi dov’è?»
Dov’è?
«Non c’è. Berlusconi è come la Regina Elisabetta. Il figlio, il principe Carlo si è fatto vecchio aspettando che crepasse».
Addio, dunque, alla destra moderata?
«Dopo questa tarantella, faremo una convention. E in quell’occasione chiederemo a Fitto e ad Alfano se sono disponibili a un passo indietro e a unirsi a noi. Intanto vediamo se queste riforme porteranno alla scissione del Pd».
E a quel punto?
«Avremo una destra lepenista da una parte, una sinistra dall’altra e in mezzo Renzi e questo magma di centro che sarà come la Dc di una volta».