domenica 20 settembre 2015

Corriere 20.9.15
L’ira funesta di Zoe: «Ha tradito i suoi ideali e distrutto la democrazia»
di M. Ima.


ATENE Neppure le olive e gli stuzzichini placano l’ira funesta della terribile Zoe. La campagna elettorale è ormai finita, quel che doveva essere è stato, c’è solo da aspettare. Lei invece non si dà pace. «Questo voto è una pulizia etnica nei confronti di chi è contrario al terzo memorandum». È appena entrata nel ristorante sopra il quartiere di Exarchia dove abita e dove spesso cena, ma l’unico alimento che vorrebbe mettere sotto i denti si chiama Alexis Tsipras. «In questo preciso istante, con elezioni convocate di fretta, si distrugge la democrazia in Grecia. La colpa è soltanto sua».
L’avvocato Zoe Konstantopoulou, 39 anni, è l’ultima presidente del Parlamento greco, posizione dalla quale ha opposto fiera resistenza all’approvazione del terzo memorandum imposto e accettato dal suo ormai ex amico Tsipras. La conseguenza dell’ostruzionismo estivo e di un dissenso gridato a gran voce è stata l’abbandono di Syriza e l’approdo a Unità popolare con annessa candidatura. L’unica figura conosciuta del partito nato dalla scissione interna è la figlia del partigiano Nikkòs, fondatore di Synapsismos, l’antenato di Syriza.
La sua fama è dovuta soprattutto a un «tremendismo» in servizio permanente ed effettivo, come dimostra l’improvvisato comizio tenuto prima di cena, dove ha risposto alle domande degli altri clienti continuando ogni volta a battere il pugno sul tavolo. Uno sfogo sincero. A sinistra la ferita è ancora aperta, eccome. «Per quale motivo Tsipras non ha mai parlato dei risultati ottenuti dalla Commissione sul debito greco che lui stesso aveva voluto?». La domanda è retorica, ci pensa lei a rispondere. «Diceva di cercare soluzioni alternative ma non ha mai davvero considerato un piano B, che invece non solo era possibile ma doveroso. Ci ha tradito, ma facendolo ha tradito anche gli ideali con cui è cresciuto». Le viene chiesto se c’era proprio bisogno della scissione. La risposta è un esercizio di ferocia. «Syriza in greco significa coalizione, ma in una coalizione si decide insieme. Alexis è andato dritto per la sua strada, senza tenere conto della sfiducia del Comitato centrale. Non era più casa nostra, quella, ma solo l’abitazione privata del premier».
La ragione del fascino che Konstantopoulou esercita su molti suoi connazionali di sinistra appare chiara anche in questa sede poco istituzionale. Nessun compromesso, mai, e molta intensità. Unità popolare viene accreditata di un 3-4% che dovrebbe consentirle l’ingresso in Parlamento e togliere a Syriza i voti necessari alla maggioranza assoluta. «Anche Angela Merkel ha gioito per queste elezioni, che si svolgono con il pieno sostegno dei debitori. Il Sistema ha come unico programma la realizzazione del memorandum. Non mi importa se toglieremo voti a Syriza. Ormai sono tutti uguali. Nel prossimo Parlamento solo noi saremo contro le riforme volute da Bruxelles». Sempre se ci arrivate, osa aggiungere un commensale. «Il tempo ci darà ragione» è la replica secca. All’incauto contestatore viene comunque risparmiata la vita. Ma solo perché la cena di Zoe è ormai servita in tavola .