domenica 13 settembre 2015

Corriere 13.9.15
Varoufakis e soci: «Che sia fonte di luce per il resto d’Europa»
di Stefano Montefiori


«Spero che Corbyn diventi una fonte di luce per il resto dell’Europa. Lo attende un compito molto difficile», dice l’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis davanti a una platea che per la prima volta dopo molti anni torna ad applaudire i laburisti britannici a entusiasmarsi per il loro leader. Festa de l’Humanité (il giornale della sinistra radicale), stand del Parti de Gauche: il deputato europeo Jean-Luc Mélenchon ha invitato Varoufakis, l’ex ministro delle Finanze tedesco Oskar Lafontaine e l’ex viceministro italiano Stefano Fassina a parlare di un «piano B per l’Europa». Il pubblico tributa ovazioni alle due star, una presente — Varoufakis — l’altra a Londra. I contenuti del dibattito sono stati anticipati da un testo comune pubblicato il giorno prima, i toni invece sono legati alla vittoria di Jeremy Corbyn: gli uomini sul palco, a vario titolo messi ai margini dalle sinistre di governo dei loro Paesi, sembrano assaporare una forma di riscatto. «Ogni volta che passa una rondine, per continuare a lottare bisogna credere che porti la primavera», dice Mélénchon. La rondine è Corbyn, che dà nuovo vigore alle proposte dei quattro. «Stasera siamo più forti», grida Fassina tra gli applausi. «Corbyn è una scintilla di speranza, tiene in mano una piccola candela contro l’austerità — dice ancora Varoufakis —. Dobbiamo aiutarlo a salvaguardare questa fiamma perché possa allargarsi a tutta l’Europa». Il piano A proposto dalla sinistra radicale sarebbe la poco probabile rinegoziazione totale dei trattati europei. Il piano B, i cui contorni non sono ancora definiti, è pensato per «riaffermare il semplice principio che l’Europa è per gli europei, e le valute sono strumenti per promuovere la prosperità diffusa, non strumenti di tortura o armi per uccidere la democrazia», si legge nel testo comune. In sostanza, l’orizzonte è la comparsa di monete parallele e l’uscita dall’euro. «Non me la auguro, ma non bisogna neppure averne paura», aggiunge Varoufakis sul palco. La riunione si conclude con i pugni chiusi, e le note dell’Internazionale.