giovedì 27 agosto 2015

Repubblica 27.8.15
L’esodo dei prof su dieci cattedre sette sono al Nord
Prima ripartizione dei posti a livello nazionale
Sedicimila nuovi posti, solo il 9 per cento al Sud
Dubbi su 20mila assunzioni mancanti
Il ministero: faremo supplenze annuali. I sindacati: la legge non lo permette
di Corrado Zunino


ROMA. La seconda tranche di assunzioni degli insegnanti della scuola italiana — sono 16.210 quest’ultime immissioni in ruolo, dopo le 29.000 cattedre assegnate a metà agosto dagli Uffici scolastici regionali — conferma quello che si scrive da quando il piano di assunzioni straordinario della Buona scuola è partito: le cattedre da riempire sono al Settentrione, la maggior parte delle richieste arriva però dal Meridione, come da storia del paese. Lo spostamento di massa ci sarà e i primi dati sui “posti nazionali” lo confermano.
Per questo secondo spezzone — sono le disponibilità residue dopo le assegnazioni dirette dei provveditori, i posti fin qui non assegnati per mancanza di aspiranti e di figure adatte al ruolo richiesto — il 70,7 per cento delle cattedre da occupare sono nelle sei regioni del Nord (Trentino e Val d’Aosta escluse) dove risiede il 46 per cento della popolazione italiana e da dove è partito solo un quarto delle domande: il 25,7 per cento. Il calcolo geografico delle cattedre che saranno assegnate non è immediatamente eseguibile perché bisogna attendere le assegnazioni dei 55 mila posti del potenziamento (arriveranno a novembre) e capire quali classi di concorso (italiano, matematica) sono state le più richieste, ma si comprende già ora che per i due terzi degli 11.464 posti disponibili al Nord serviranno docenti del Centro e soprattutto del Sud.
Le quattro regioni del Centro Italia hanno presentato 14.287 domande e ora si scopre che hanno a disposizione 3.232 posti (il 20 per cento del totale, un quinto). Le otto regioni del Sud e delle Isole hanno presentato 38.950 richieste di assunzioni (il 55,2 per cento), ma le cattedre al Sud sono solo, per questa fase, 1.514, il 9,3 per cento.
Dalla Sicilia e dalla Campania sono arrivate oltre 23 mila richieste, un terzo del totale. Ma nelle due regioni i posti disponibili (per questo secondo passaggio) sono solo 583. Come si vede, insoddisfacenti a mantenere il grosso dei precari meridionali — più avanti con l’età e con punteggi alti — nelle loro province e nelle loro regioni. A Palermo per questa fase ci sono 35 cattedre disponibili, a Napoli 142. Solo a Milano i posti sono invece 2.290, a Roma 1.540 e 969 a Torino. Ci sono poi città minori come Bergamo, Brescia e Varese che hanno fame di docenti: 628, 623 e 429 rispettivamente i posti disponibili, saranno calamite per i precari del Sud.
Dei 16.210 posti, 8.797 sono per il sostegno, il resto su materie comuni. Quando scatterà la fase C delle assunzioni, quelle sulle materie potenziate, è probabile che i precari con punteggi più bassi possano essere nominati vicino a casa.
La prossima tappa di questo lungo viaggio assunzionale dei precari delle Graduatorie a esaurimento e degli idonei al concorso 2012 arriverà il prossimo 2 settembre, quando per i 16.210 posti disponibili il computer ministeriale (al lavoro da giorni) invierà per posta elettronica ai singoli candidati la sede individuata. Non saranno 16.210 proposte, alcune migliaia di posti — per il problema atavico della troppa offerta umanistica e della poca offerta scientifica nella scuola italiana — resteranno vuote. I precari che riceveranno la mail avranno dieci giorni di tempo per accettare. Alcuni di loro, se entro l’8 settembre avranno ricevuto dal provveditorato locale una proposta di supplenza annuale, potranno accettarla restando nella loro città: a giugno 2016 saranno automaticamente assunti nella provincia scelta dal cervellone. Chi non riceve proposta di supplenza e non accetta la destinazione del posto fisso entro il 12 settembre, uscirà dalle liste provinciali dei precari e dovrà fare il concorso 2016 per ambire al ruolo. Negli ultimi tre giorni disponibili a settembre — 12, 13 e 14 — i provveditorati assegneranno formalmente la scuola di destinazione a coloro che avranno accettato la proposta. Per i 55.258 posti del potenziamento se ne riparla a novembre, quandol i singoli istituti avranno indicato i loro bisogni e le loro volontà didattiche.
Come ha anticipato “Repubblica”, il ministero dell’Istruzione non riuscirà a garantire nel primo anno tutte le assunzioni promesse: 103.000. Quindici-ventimila posti non potranno essere assegnati per mancanza di profili. Il Miur ha sempre sostenuto che quei posti saranno dati in supplenza annuale, ma riviste specializzate (“Tuttoscuola”) e sindacati (l’Anief) hanno contestato l’indicazione: «Per legge non è possibile dare posti di ruolo in supplenza, lo dice la stessa legge 107. Al ministero danno notizie e numeri in libertà, bisogna cambiare il comma 95 con un emendamento», così l’Anief. Dopo una settimana di contestazioni ieri il ministero ha voluto chiarire la questione ribadendo: «L’organico potenziato sarà interamente coperto. Il comma 95 della Buona Scuola prevede che sui posti dell’organico del potenziamento non si possano nominare supplenti brevi. Sarebbe un paradosso continuare a incrementare supplenze brevi per una riforma che le vuole ridurre. Questo vale per il presente anno scolastico e per quelli a venire. Per quanto riguarda il 2015-2016 l’organico sarà, però, interamente coperto. Nessuna partenza azzoppata. Una volta che saranno state fatte le nomine in ruolo su questi posti, quelli rimasti vuoti potranno essere dati a supplenza per tutto il resto dell’anno scolastico».