venerdì 21 agosto 2015

Il Sole Domenica 9.8.15
Padri della Chiesa
Origene, fascinoso platonico
di Armando Torno


Nella prima parte dell’erudita Historia di tutte l’Heresie, uscita in quattro tomi a Venezia nel 1724, Domenico Bernino non ha dubbi: Origene, vissuto tra il II e il III secolo, uno dei più colti scrittori ecclesiastici greci, fu fomentatore di idee perniciose alla fede ed eretico. Oggi è posto tra i Padri della Chiesa e la controversia sulla sua ortodossia – cominciata poco dopo la morte e proseguita sino a una lettera di Giustiniano del 543, indirizzata al patriarca di Costantinopoli Mena, che censurò talune sue proposizioni ottenendo il consenso dei vescovi dell’impero – è collocata nello spirito di quei secoli. È pur vero che il concilio ecumenico del 553 lo condannò, ma in Occidente la sua opera, tradotta da Rufino e Girolamo, riuscì a circolare negli ambienti monastici diventando un riferimento spirituale insieme ad Agostino e Gregorio Magno. La fortuna di Origene non verrà meno: lo troviamo meditato per la teodicea dallo stesso Agostino, da Abelardo, Dante ed Erasmo; eccolo tra le letture di Pico della Mirandola, Leibniz e Lessing. D’altra parte, nel suo immenso lascito (duemila titoli secondo la testimonianza di Girolamo), ci sono almeno due opere che il mondo contemporaneo non può ignorare: il trattato Contro Celso, confutazione di importanza storica delle accuse del pensatore pagano nei confronti del cristianesimo (Gesù era descritto come un mistificatore), e I Principi («Peri-Archon»), definito da taluni patrologi come il primo manuale di dogmatica. In esso si trovano, o sono meglio evidenti, le dottrine contestate al grande teologo greco.
Ora I Principi, di cui è perduto l’originale greco, pervenuti nella traduzione (con aggiustamenti) di Rufino e in lacerti salvati dall’opera antologica Philocalia (redatta da Gregorio Nazianzeno e Basilio di Cesarea), con altre parti tramandate da Gerolamo e Giustiniano insieme ad ulteriori piccole testimonianze, presentano un testo irto di difficoltà. L’editio princeps fu pubblicata nel 1512 a Parigi e soltanto nel 1913, a Lipsia, usciva il lavoro scientifico di Koetschau. Il quale non è da considerarsi definitivo. In Italia, grazie alla grande competenza in materia di Manlio Simonetti, si ebbe una traduzione nel 1968 nei (compianti) classici Utet e ora un suo allievo, il cileno Samuel Fernández, propone una nuova edizione critica con traduzione spagnola. Un lavoro commovente data l’aria che tira, giacché presenta tre apparati: quello critico, uno speciale «para consignar los fragmentos» e quello sui testimoni biblici. Fernández è partito da Koetschau ma, come nota lo stesso Simonetti nella prefazione, ha rivisto e ricollazionato i manoscritti, prestando attenzione a un «importante testimonio» della Philocalia.
I Principi trattano di Dio, della creazione, dell’anima, del libero arbitrio, della Trinità, di altri fondamenti della fede cristiana. Questa edizione critica offre un testo più sicuro per meglio comprendere un fascinoso platonico. Di nome Origene, Padre della Chiesa.
Origenes, Sobre los Principios a cura di Samuel Fernández, Madrid, Ciudad Nueva, pagg. 1058, € 53,00