Il Sole 26.8.15
Autonomia e docenti
Ecco l’organico potenziato: da dicembre sette «prof» in più per ogni scuola
di Eugenio Bruno e Claudio Tucci
Come si collega la nuova offerta formativa col maxi piano di assunzione dei docenti precari? La riforma Renzi-Giannini vuol rilanciare l’autonomia scolastica, creando un organico “potenziato” (in media quasi sette insegnanti in più per ogni istituto) per realizzare attività aggiuntive. Il “surplus” (oltre 55mila prof) sarà assegnato alle scuole tra fine novembre e inizio dicembre; ma già entro ottobre presidi e comunità scolastica dovranno elaborare il Piano per l’offerta formativa, la carta d’identità dell’istituto, che per la prima volta riguarderà non solo il prossimo anno scolastico, ma i prossimi tre.
Una novità, spiegano dal Miur, voluta per dare innanzitutto un quadro chiaro della programmazione didattica. Per facilitare il confronto fra scuole sarà anche fornito un “modello” comune, un format per il nuovo Pof. Il Piano triennale servirà anche per capire come si orienteranno le scuole nelle scelte di offerta formativa e tarare così il fabbisogno di insegnanti in vista del prossimo “concorsone” atteso per dicembre, che metterà in palio circa 60mila cattedre. In quest’ottica, l’organico dell’autonomia arriverà per ultimo (ma solo in ordine di tempo) nel cronoprogramma che il ministero segue per realizzare il piano straordinario di stabilizzazioni varato con la legge 107/2015 di riforma per poco più di 102mila precari (iscritti «Gae», eccetto l’infanzia, e vincitori e idonei della precedente selezione Profumo).
Chiusa la fase dell’assunzione sul turn-over (in cattedra 29mila insegnanti), a giorni si aprirà il primo step della fase nazionale. Sono in ballo altri 16mila posti, tra gli oltre 71mila docenti che hanno fatto domanda di partecipazione al maxi-piano. Una parte delle domande sarà “scartata” poiché a farla sono stati docenti già assunti in fase zero e A. E non saranno utilizzate le domande dei docenti della scuola dell’infanzia che non abbiano altre abilitazioni su sostegno o primaria. Per l’infanzia, infatti, nelle fasi B e C non ci sono posti da assegnare. Tra l’1 e il 2 settembre, in 16mila riceveranno l’avviso di immissione in ruolo, da accettare entro 10 giorni.
Entro l’8 settembre gli Uffici scolastici regionali dovranno completare l’assegnazione delle supplenze fino al 30 giugno. Chi ne risulterà titolare potrà restare nella sede e prendere servizio nella provincia di titolarità l’anno successivo (per salvaguardare la continuità didattica). Già si sa che diversi precari di Sicilia e Calabria dovranno spostarsi. Il secondo step della fase nazionale riguarderà i 55mila docenti dell’organico dell’autonomia. Per dicembre entreranno nelle scuole, sulla base del Pof già elaborato. Se ci saranno ancora posti liberi, non coperti neanche dall’organico dell’autonomia, si nomineranno supplenti fino al 31 agosto. Per assegnare i docenti nella fase nazionale, nel primo giro si darà la prima provincia indicata dal precario, poi conterà il punteggio: si andrà in ruolo in quella provincia, a parità di ordine di scelte, solo se si avrà il punteggio più alto.