sabato 29 agosto 2015

il Fatto 29.8.15
La politica contro la musica
Altro che distensione. Il direttore d’orchestra voleva esibirsi a Teheran, Israele era contraria
Daniel Barenboim nel ‘99 ha fondato l’orchestra multietnica Divan
Barenboim “suonato” dall’Iran: niente concerto
di Roberta Zunini


Daniel Barenboim scatena l’ira di Israele e la dura reazione dell'Iran. E tutto per l'idea di un concerto a Teheran. Il pianista e direttore d’orchestra argentino di origine ebraica è stato travolto dalle invettive del governo di Tel Aviv contrario a ogni forma di dialogo con il nemico. La ministra della Cultura, Miri Regev, ha accusato il musicista di fama internazionale, dal 1992 direttore musicale dell'Opera di Stato di Berlino, di “usare la cultura come piattaforma per le sue idee politiche anti-Israele”. Dello stesso tenore le reazioni della parte opposta: “L’Iran
non riconosce il regime sionista e non lavorerà insieme ad artisti di questo regime”, ha detto il portavoce del ministero, Hussein Nushabadi, citato dall’agenzia di stampa Fars. Nushabadi ha precisato che anche il ministro della Cultura, Ali Jannati, ha bocciatol’idea “immediatamente” dopo aver appreso che Barenboim è un cittadino israeliano.
Tutto è iniziato quando il maestro Barenboim aveva avanzato l'idea di dirigere quanto prima l’orchestra di stato tedesca a Teheran. La teocrazia sciita che guida con il pugno di ferro l’Iran da quasi quarant’anni e secondo le autorità israeliane, mira ancora a distruggere la terra promessa, sembrava aver imboccato la strada dell’apertura: la firma dell’accordo sul nucleare con gli Usa ne sarebbe una conseguenza.
ISRAELE INVECE ritiene si tratti solo di un calcolo economico e non di un genuino cambio di rotta. Non appena aveva saputo dell'iniziativa, Israele aveva manifestato la volontà di inviare proteste ufficiali direttamente alla cancelliera Angela Merkel perchè il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, aveva acconsentito a patrocinare il concerto in quanto “sostiene la dedizione di Daniel Barenboim a fare musica accessi-
bile per tutte le persone, a prescindere dai confini nazionali, religiosi o etnici”.
Regev sulla sua pagina Facebook aveva ribadito: “Nella mia lettera alla cancelliera sottolineerò che la presenza di Daniel Barenboim in Iran danneggia gli sforzi di Israele di impedire l'accordo sul nucleare e incoraggia a delegittimare Israele.
L'Iran è uno Stato che sostiene il terrorismo, che è dietro a Hezbollah e fomenta il jihad Islamico e Hamas. I suoi leader hanno le mani sporche di sangue. Credo che la Germania dovrebbe annullare questa iniziativa di Barenboim”. Non c'è stato bisogno, ci ha pensato il regime iraniano.
Barenboim, che nel 1999 fondò la West Eastern Divan Orchestra composta da musicisti israeliani, palestinesi, egiziani, iraniani, giordani e libanesi è considerato un nemico dalla destra israeliana da quando, 10 anni fa, si recò nei Territori Occupati, a Ramallah (la capitale provvisoria dell’Autorità nazionale palestinese, ndr) per un concerto. Fu allora che il direttore fu insignito della cittadinanza onoraria palestinese.