venerdì 21 agosto 2015

Corriere 9.8.15
Né sottomessi né parricidi. La terza via per diventare adulti
Umberto Curi affronta il delicato passaggio alla maggiore età
La porta stretta. Come diventare maggiorenni, Bollati Boringhieri
di Marco Rizzi


La porta stretta è quella che, secondo il vangelo di Luca, occorre attraversare combattendo per raggiungere la salvezza. Traslata dal mondo celeste a quello terreno, la soglia da varcare è quella della maggiore età, ovvero dell’autonomia e dell’emancipazione dell’individuo da ogni pensiero precostituito: sapere aude , abbi il coraggio di conoscere, secondo il motto di Orazio.
Per illustrare come si sia di volta in volta consumato questo attraversamento nel corso della storia del pensiero occidentale, Umberto Curi convoca Kant e Platone, Hegel e Dostoevskij, ma anche l’Edipo di Sofocle — che accompagna Curi nelle sue ricerche ormai da trent’anni — e l’Amleto di Shakespeare, e altri ancora. Nelle loro pagine, l’ingresso nella maggiore età comporta necessariamente l’uccisione del padre, il parricidio, che assegna una dimensione eroica e allo stesso tempo tragica a chi trova il coraggio e la forza per compiere un simile passo. All’opposto, però, Curi individua una seconda modalità per conseguire il medesimo risultato: quella di chi, in piena libertà, si sottomette totalmente al Padre, sino a svuotarsi di sé e varcare la soglia non con un gesto di ribellione, bensì di amore assoluto. È ovviamente il caso di Gesù, ma ancor più di Abramo che più volte presta obbedienza alla chiamata del Padre: quando parte dalla sua terra, quando crede alla promessa di un figlio contro ogni apparenza, quando, avutolo, non esiterebbe a sacrificarlo. Anche così, l’uomo non può sottrarsi al conflitto — agon , in greco —, ma questa volta con se stesso: è il senso profondo dell’agonia di Cristo nel Getsemani.
Nel momento in cui l’accesso alla maggior età pare cristallizzarsi nell’opposizione tra ribellione e sottomissione, Curi scarta improvvisamente. Lo scrivano Bartleby di Melville con il suo motto «preferirei di no» — già oggetto dell’attenzione di Deleuze e Agamben — mostra la forza tranquilla della mitezza, che può sottrarsi tanto all’obbedienza, quanto al parricidio, grazie alla consapevole resistenza contro quanti vorrebbero piegarla alle logiche del mondo. La maggior età non è uno stato acquisito una volta per tutte, ma la nostra vita è segnata da un ininterrotto combattimento.