venerdì 28 agosto 2015

Corriere 28.8.15
Netanyahu
La visita all’Expo (e la cena con Renzi) Bibi l’«italiano»
Non solo turismo: in agenda anche l’Iran
di Elisabetta Rosaspina


Il rullo dei tamburi, dal contiguo Padiglione Italia, accompagna (involontariamente) l’arrivo del premier israeliano, Bibi Netanyahu, e del suo seguito davanti al «giardino verticale» che copre il lato est del Padiglione d’Israele. Suspense superflua nell’atmosfera di massima sicurezza che accoglie il 49esimo leader mondiale in visita all’Expo, con gli agenti israeliani a filtrare gli ingressi e i tiratori scelti appostati sui tetti circostanti.
Il suo omologo italiano, Matteo Renzi, ha inviato a rappresentarlo, per competenza, il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, e aspetta Netanyahu a Firenze, domani sera a Palazzo Vecchio, al termine dello Shabbat, per poi condividere una cena (quasi) informale, con le rispettive consorti, Agnese e Sara.
Netanyahu, invece, non ha inserito ministri nella sua delegazione, neppure quello dell’Agricoltura; però è accompagnato dal suo consigliere per la Sicurezza nazionale, Yossi Cohen, 54 anni, in carica da due, e considerato il possibile futuro capo del Mossad, dove ha prestato servizio per 30 anni. Ciò potrebbe lasciar intendere che, nell’incontro di domani sera a Firenze, non si parlerà soltanto di tecnologie d’avanguardia per l’agricoltura, di cooperazione e sviluppo in Africa, dei forti legami economici tra Italia e Israele o di quanto l’Europa abbia da apprendere dal know-how israeliano in materia di allevamenti o utilizzo dell’acqua.
In cima alle preoccupazioni del governo israeliano c’è in questo momento il recente accordo siglato fra Teheran e le potenze mondiali 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna più la Germania) sul programma nucleare iraniano e la prossima fine delle sanzioni, che Netanyahu non è riuscito a sventare come sperava. Dal punto di vista del premier israeliano ora non resta che tentare di arginarne le conseguenze, stabilendo accordi e contatti per lo scambio di informazioni con i Paesi amici al fine di monitorare attività e commerci degli acerrimi nemici.
Pur essendo saltato, per incompatibilità delle rispettive agende, l’appuntamento con Angela Merkel, a Berlino, che doveva essere la prima tappa del suo viaggio europeo, Netanyahu non ha voluto rinviare il suo giro milanese a Expo, dove il Padiglione d’Israele primeggia per numero di visitatori. Inoltre il 3 settembre, è atteso a Roma anche il capo di Stato israeliano, Reuven Rivlin, invitato da Renzi, durante il suo viaggio a Gerusalemme in luglio, e Netanyahu non aveva probabilmente intenzione di farsi precedere: «Sono molto felice di incontrare il primo ministro Matteo Renzi — ha detto —. Italia e Israele sono uniti da una grande amicizia e collaborano in molti campi: cultura, turismo, commercio, tecnologia e agricoltura. Nel padiglione viene raccontata una storia di cooperazione tra Italia e Israele in un Paese africano. Perché uno solo? Perché non 20? Anche di questo parleremo con Renzi». Di questo e di molto altro.