Corriere 20.8.15
Sì negli Usa al «Viagra delle donne»
La pillola che aumenta il desiderio femminile: si prende la sera e agisce chimicamente sul cervello
di Giuseppe Guastella
DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK Lo chiamano già il Viagra delle donne, ma non ha nulla a che vedere con le proprietà più «meccaniche» della pillola blu riservata agli uomini. Addyi, questo è il suo nome commerciale, lavora chimicamente sul cervello facendo riaccendere il desiderio.
La nuova medicina, perché di questo si tratta, autorizzata per la vendita negli Stati Uniti dopo anni di test, è basata sulla flibanserina, una molecola in grado di far ripartire la libido nelle donne affette da «Disordine da desiderio sessuale ipoattivo», una sindrome che negli Stati Uniti riguarda una donna su dieci, anche in fase di premenopausa, e che non può essere spiegata con fattori legati al rapporto con il partner, allo stress, a problemi medici o psicologici. Agisce sui livelli di dopamina e norepinefrina, sui neurotrasmettitori che attivano il desiderio sessuale e sulla serotonina che regola l’inibizione, anche se non è ancora chiaro come.
Mentre il Viagra va preso però poco prima dell’atto sessuale e dilata i vasi sanguigni nell’apparato genitale permettendo il rapporto a un uomo in cui il desiderio è ben presente, per ottenere risultati Addyi va assunto con regolarità tutti i giorni, la sera prima di andare a dormire. Il problema è che ha anche effetti collaterali molto importanti come sonnolenza pesante, nausea, capogiri e, se associato all’alcol, pericolo di improvvisi cali di pressione e di perdita di coscienza.
Per questo motivo, prima di dare il via libera, la Food and Drug Administration ha rifiutato per ben due volte, nel 2010 e nel 2013, l’immissione sul mercato del nuovo farmaco imponendo alla casa farmaceutica Sprout di realizzare tre studi per comprendere meglio i rischi di interazione con l’alcol e gli altri effetti collaterali. Il farmaco, inoltre, dovrà essere prescritto dal medico con una ricetta e venduto solo in farmacia in modo che le pazienti siano in grado di valutare costi e benefici del trattamento, terapia che è consigliabile interrompere se non si notano effetti dopo otto settimane.
Addyi, quindi, non può essere considerata una pozione magica da prendere prima del rapporto, come fanno gli uomini con il Viagra, e neppure un afrodisiaco in grado di far perdere la testa. Secondo Cindy Whitehead, amministratore delegato di Sprout, l’approvazione del nuovo farmaco comunque rappresenta «una pietra miliare, un momento da celebrare — ha detto al Washington Post — che cambierà la vita di molte donne perché in questo settore della salute femminile non ci sono state molte innovazioni dopo la pillola anticoncezionale del 1960».
C’è chi dice, invece, che si tratta di un’operazione più commerciale che sanitaria la quale permetterà alle case farmaceutiche, ce ne sono altre sulla stessa strada, di invadere il mercato con un farmaco dai mediocri risultati regalando un sogno senza essere in grado di mantenere completamente la promessa.
La «pillola rosa» sarà messa in commercio il 17 ottobre. Per i primi 18 mesi, però, non potrà essere pubblicizzata direttamente tra i consumatori.