venerdì 21 agosto 2015

Corriere 10.8.15
Appello via radio di Pannella: Emma, torna nel nostro partito
Pannella l’ha accusata di aver impedito la pubblicazione di un libro di lettere che Marco Pannella si è scritto negli anni con Matteo Angioli col quale ha un legame assai stretto
di Alessandra Arachi


ROMA Marco Pannella ha deciso di smettere di bere e di mangiare e non si preoccupa della sua salute e della sua età. Il leader radicale ha un tumore e 85 anni, ma ieri, ancora una volta, l’ennesima volta, ha scelto i microfoni della sua Radio Radicale per annunciare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella il suo sciopero della sete, in nome della legalità. Nella comunità dei radicali questa forma non violenta e passiva di protesta viene definita con un nome derivato dal sanscrito, il Satyagraha. Quella comunità che ieri proprio Pannella ha invocato a gran voce per tendere un «ramoscello di ulivo» a Emma Bonino. Inseparabili per anni, Pannella e Bonino hanno avuto un periodo alquanto burrascoso negli ultimi giorni. Meglio: è stato Pannella che se l’è presa con la sua compagna storica di partito, accusandola di aver impedito la pubblicazione di un libro, forse un epistolario, lettere che Marco Pannella si è scritto negli anni con Matteo Angioli. È un legame assai stretto quello tra Pannella e questo giovane e appassionato militante radicale. Matteo Angioli non ha esitato a definire Pannella, in un’intervista al Corriere , il suo «padre socratico», e forse il libro, che non è mai stato pubblicato, avrebbe spiegato di più del rapporto fra i due. «Emma non ha voluto che si pubblicasse», ha detto Marco Pannella nei giorni passati, mentre ieri dai microfoni della Radio di partito le ha rivolto un appello accorato: vuole che torni con loro. Pannella ha usato il suo consueto profluvio di parole, per esprimere questo concetto: «Il partito lo concepiamo come un ordine monacale, con la regola: a che ora si mangia, si beve, si prega assieme. Emma io continuo a muovermi in questo modo, ti devo dire, per me è prezioso questo modo di campare il partito, e quindi quello che insisto è che probabilmente è necessario aiutarti a condividere momenti così come questi piuttosto che, come accade, dedicarlo, sempre a fin di bene, a un altro tipo di occupazione del tempo». Marco Pannella per il suo sciopero della fame e della sete ha preso spunto dall’appello lanciato sullo stato della giustizia in Italia nel 2014 dall’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano. Ha mandato a dire, Pannella, al presidente Mattarella: «Da ieri sera non bevo, oltre ad aver smesso di nutrirmi per trasmettere spiritualmente a te la forza che speriamo tu abbia di far rispettare la legge, questo è il mio messaggio di oggi. Il messaggio di Napolitano sulla giustizia del 2014 lo riteniamo di estrema attualità».